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La bellezza ideale - Esteban de Arteaga - copertina
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La bellezza ideale - Esteban de Arteaga - copertina

Descrizione


La teoria del bello ideale domina la discussione estetica nella seconda metà del Settecento. Il suo centro di irradiazione è l'Italia, e in particolare Roma, dove si incontrano Winckelmann e Mengs; ma essa finirà per orientare tutto il dibattito del Neoclassicismo europeo. Esteban de Arteaga (1747-1799), spagnolo di nascita ma italiano per studi e cultura, ne dà in questo trattato pubblicato nel 1789 l'esposizione di gran lunga più metodica e completa. Se Winckelmann si era limitato a brevi accenni illuminanti, e Mengs aveva avuto di mira solo l'applicazione del principio dell'ideale alle arti figurative, Arteaga vuole costruire un sistema compiuto, che esamini non solo il ruolo dell'ideale nella pittura e nella scultura ma lo estenda alla poesia, alla musica, al teatro. Si propone di mostrare la compatibilità tra il principio della idealizzazione e quello tradizionale della imitazione della natura, distinta dalla mera illusione e dalla copia, e si spinge a teorizzare la possibilità della rappresentazione del brutto. In questo testo, incredibilmente a lungo dimenticato, è possibile invece cogliere l'esito di molti dei dibattiti centrali dell'estetica settecentesca, in un crocevia ove confluiscono Batteux e Hutcheson, Mendelssohn e Diderot, e che apre alle grandi problematiche impegnate dalla Modernità. Proprio alle soglie della rivoluzione romantica, che metterà in crisi la teoria della bellezza ideale (sia pure nutrendosene più di quanto comunemente si immagina), questo classico volume di Arteaga, che qui si presenta per la prima volta in lingua italiana, puntualmente curato da Elena Carpi ed arricchito da una limpida introduzione di Paolo D'Angelo, ne traccia un bilancio lucido ed efficace: ancora oggi lo strumento migliore per chi voglia comprenderne il significato e i problemi.
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Dettagli

1993
1 ottobre 2002
Libro universitario
164 p., Brossura
9788877260291

Voce della critica


scheda di Garelli, G., L'Indice 1994, n. 2

Proseguendo nell'intento di rendere accessibili al lettore italiano alcuni grandi classici del Settecento, la collana del Centro internazionale studi di estetica di Palermo propone una traduzione (ben curata da Elena Carpi Schirone) delle "Investigaciones filos¢ficas sobre la Belleza Ideal" di Esteban de Arteaga (1789), interessante figura di gesuita spagnolo costretto ben presto a lasciare la patria, e a trascorrere la quasi totalità della propria vita (1747-99) in Italia, a contatto e talvolta anche in polemica con i diversi aspetti della cultura neoclassica e classicistica. Nella scia di una lunga tradizione l'autore è consapevole "di non svelare nulla di nuovo, ma di ritessere le fila di un modo di guardare all'arte e alla natura che può risalire fino all'antichità", nota Paolo D'Angelo nell'ottimo saggio introduttivo premesso al testo; ed è proprio questa caratteristica che fa del saggio di Arteaga un'occasione di confronto con i temi, le problematiche e le soluzioni dell'estetica settecentesca. Interessanti, in proposito, i capitoli iniziali sulla distinzione (pre-metafisica, o addirittura anti-metafisica) fra i concetti di "imitazione" e "copia", e fra quelli di bellezza 'ideale' e bello 'naturale'. Il saggio, tradotto ora per la prima volta in lingua italiana (come aveva desiderato, invano, Arteaga stesso), è corredato da un'esauriente bibliografia sull'argomento.

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