La bella signora Seidenman

Purtroppo l’ho trovato pesantissimo,ho fatto fatica a finirlo

Da un autore poco conosciuto in Italia, apprezzato in Polonia e in Germania, un romanzo straordinario per raccontare la difficile realtà di Varsavia occupata dai nazisti, insieme all'antisemitismo e ai conflitti tra polacchi e ebrei. Gran bella lettura anche per chi, come me, predilige la storia e la ricerca storica relativa al periodo in questione.

Non lasciatevi ingannare dal titolo che potrebbe far pensare ad un romanzo frivolo e leggero. Questo libro brucia. Brucia come il ghetto di Varsavia nel 1943. Bruciano gli ebrei, le loro case, crollano le certezze, crolla il mondo. La signora Seidenman, vedova ebrea dai tratti somatici ariani che tenta di sfuggire alla persecuzione, è solo un sottilissimo filo che lega un gran numero di personaggi immersi, loro malgrado, in una delle più terribili pagine della storia. Traditori, intellettuali, artigiani, ragazzi, cattolici, ebrei, polacchi. Tutti persi nell'inferno del nazismo. L'orrore dell'Olocausto visto con gli occhi dei polacchi. E la parola chiave in questo libro è polonità. La Polonia che accoglie e scaccia, piena di contraddizioni eppure ancora di salvezza e punto fermo nel caos totale. L'autore ci racconta, con pochissimi dialoghi ma seguendo i pensieri di ognuno dei protagonisti, storie tragiche e senza speranza. Storie rese ancora più tristi dai continui salti temporali all'interno dei destini di queste persone che permettono al lettore di sapere cosa ne sarà di loro in un futuro prossimo o remoto. Non si vede la luce in fondo al tunnel di questo libro perché luce non ci può essere quando si parla dello sterminio di un popolo. Sono meno di 250 pagine eppure mi sono pesate tantissimo. Man mano che si susseguivano le storie sentivo il peso dell'esistenza di queste povere persone e dovevo fermarmi per prendere fiato e coraggio per rituffarmi di nuovo in questo delirio. Una scrittura lucidissima da apprezzare ancora di più se si pensa che l'autore è stato davvero testimone di quelle terribili vicende storiche. Un libro che merita un posto accanto alle più note opere sul nazismo.