Bel-Ami

Che farabutto che sei, Bel-ami! Farabutto e arrivista, parassita e sfruttatore. Usi e getti cose e persone seguendo il tuo puro interesse, credi di essere un "grande", destinato ad alte cose addirittura da Dio e, nonostante i tuoi furbi e fortunati raggiri, l'immagine che resta di te è quella dello stupidotto! Proprio per questo, alla fine della fiera, mi stai simpatico da morire! L'explicit di questo straordinario romanzo è il quadro fedele della personalità di questo giovane, appena sposato con la signorina forse più ricca di Parigi, figlia del suo datore di lavoro. Come l'abbia conquistata rimane un capolavoro che non va spiegato per chi vuole leggere il libro, per lo stesso motivo, invece dell'explicit, scriverò una delle descrizioni meravigliose che l'autore fa dei locali di Parigi: "... Tre vetturini cenavano in fondo al locale stretto e lungo, e un personaggio, di professione indefinibile, fumava la pipa, con le gambe allungate, le mani nella cintura dei pantaloni, steso sulla sedia con la testa rovesciata all'indietro sopra la spalliera. La sua giacca sembrava un'esposizione di macchie e nelle tasche, gonfie come pance, si scorgevano il collo di una bottiglia, un pezzo di pane, un pacchetto avvolto in un giornale e dello spago che penzolava. I capelli erano folti, crespi, disordinati, grigi di sporcizia, e il suo berretto era in terra, sotto la sedia". Non sembra di stare davanti a un quadro di Degas?