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«Il suo occhio preciso e acutissimo conosce i segreti delle cose e delle persone» - Pietro Citati
Un collegio femminile in Svizzera, nell'Appenzell. Un'atmosfera di idillio e cattività. Arriva una «nuova»: è bella, severa, perfetta, sembra che abbia già vissuto tutto. La protagonista - un'altra interna del collegio - si sente attratta da questa figura, che lascia intravedere qualcosa di quieto e terribile. E il terribile, a poco a poco, si scopre: è la terra di nessuno tra perfezione e follia. Lo stile limpido e nervoso, l'acutezza delle notazioni, l'intensità di questa storia fanno risuonare una corda segreta, quella che si nasconde nell'immaginario collegio da cui tutti siamo usciti. E ci lascia toccati da un'emozione rara, fra lo sconcerto, l'attrazione e il timore, come se al centro di un'aiuola ben curata vedessimo aprirsi una voragine.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Come scrittura darei 5 stelle, ma il testo lo ho trovato monotono, monocorde e intriso di tristezza e noia. Anche distaccato se vogliamo. Sembra quasi che la scrittrice abbia tolto tutta la descrizione dei fatti e degli avvenimenti per lasciare spazio solo alle sue impressioni e riflessioni. Ci voleva un po’ più di sugo per coinvolgermi. Così rimane tutto sospeso e a tratti confuso.
Una scrittura che è come una lama tagliente. la cosa positiva che ho trovato in questo racconto è la narrazione, lo stile narrativo che la scrittrice utilizza. Duro, profondamente analitico, crudele a volte, da follia, che ti dà un senso di vita fragile e non vissuta al meglio. Bambine che diventano donne e che sono sottomesse alla monotonia, al rigore, all'educazione dove ci sono regole ma niente di più. Avrei atteso un finale differente (giustifico così le mie tre stelline), un qualcosa di forte, pungente, una conclusione che mi avesse lasciata con qualcosa di ancora più triste.
I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy Si tratta del racconto, narrato in prima persona, di una ragazza che vive tutta la sua infanzia ed adolescenza in un collegio svizzero, dove vi è soltanto monotonia, ordine e rispetto delle regole . L'unico diversivo sembra essere l'arrivo delle nuove ragazze. Assistiamo, quindi, all'ingresso di una ragazzina di colore, figlia del presidente di uno stato africano, accolta in modo teatrale dalla direttrice del collegio e che verrà, invece, proprio per questo, relegata da subito come una reietta dalle altre educande. Ma è l'arrivo di Frederique che colpirà molto la protagonista, per la sua bellezza, per la sua personalità caratterizzata da un equilibrio esteriore perfetto, da un ordine maniacale e dalla precisa obbedienza alle regole. Ma cosa ne verrà fuori da tutta questa repressione dei caratteri e della normale vivacità delle bambine e delle ragazze? "Ordine e sottomissione ,non si può sapere qhali risultati daranno nell'eta' adulta. Si può diventare criminali o, per usura, dei benpensanti".
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