I beati anni del castigo

un'adolescente con lo sguardo come una lama, un collegio onirico e tangibile al tempo stesso, una nuova misteriosa alunna. non so bene cosa sia successo in questo libro, che è forse una serie di fotografie più che un cortometraggio, ma leggerò altro di Jaeggy.

Si tratta del racconto di un'amicizia fra due adolescenti compagne di collegio, in un'atmosfera fra idillio e cattività. La vita è oltre le finestre, la si vede passare di riflesso, un riflesso che sembra raggelato sui davanzali. Si avverte un ristagno tropicale, un lussureggiare tenuto alla briglia, si ha l'impressione che dentro quelle mura succeda qualcosa di serenamente fosco e un poco malato. Nelle vite di collegio si protrae quasi fino alla demenza un'infanzia senile. Obbedienza e disciplina scandiscono l'ordine, ma c'è qualcosa di pericoloso nell'essere integerrimi, si intravede qualcosa di quieto e terribile e il terribile a poco a poco si scopre, è la terra di nessuno fra perfezione e follia.

Un diario di bordo in un'avventura senza meta. Un'analisi mistica che mitiga l'esuberanza adolescenziale con uno sguardo maturo e distaccato dal tempo. Indipendentemente da quale sia stata la propria storia, è impossibile non essere proiettati nella propria adolescenza per provare a scandagliare in modo più approfondito e maturo, i turbamenti di un periodo fatto di incertezze e rivelazioni.