Beata gioventù

Un bel romanzo giallo intriso di ironia, una storia dove tutti gli ingredienti sono al posto giusto. Da leggere col sorriso.

È un libro molto simpatico e ben scritto, dove un gruppetto di amici di un Centro anziani, capeggiato dalla leader Olga, si attiva per trovare il colpevole di un omicidio e di un furto perpetrati ai danni dell’amica comune Anna. I personaggi sono tutti ben delineati, ognuno con le sue proprie caratteristiche e qualità; le situazioni, anche se raccontate con ironia e leggerezza, risultano sempre accattivanti e spesso addirittura avvincenti; il finale poi è da vero e valido “libro giallo”, molto intricato ma perfettamente chiarito e definito. Il tutto è infine condito da belle immagini di Genova e da erudite e interessanti notizie di numismatica sconosciute ai più. In definitiva, il lettore passa il tempo piacevolmente in compagnia di personaggi simpatici, sorridendo per le loro precise caratterizzazioni; resta catturato da situazioni thriller ben costruite; si fa qualche gradevolissima “passeggiata” per le vie di Genova ed impara anche qualcosa di nuovo. Dunque un’ottima lettura ed un ottimo nuovo autore, certamente da consigliare e da ricercare in tutte le sue prossime pubblicazioni.

Se i vecchietti di Malvaldi sono comparse chiacchierone e, a volte, irritanti che approfittano di un delitto per ficcare il naso in qualche segreto del paese, i pensionati di Beata Gioventù hanno l’intraprendenza e l’impudenza dei migliori detective. Capitanati da una Olga, impavida e un po’ incosciente, si buttano a capofitto alla ricerca del colpevole dell’assassino di una loro cara amica. L’intreccio giallo è un po’ un pretesto per raccontare l’avventura di un gruppo di amici solidali tra loro, al di là dei rischi. Scrittura scorrevole e godibile seppure l'intreccio è piuttosto inverosimile