Bankabbestia

Mi hanno regalato il libro di Nicola Cavallini e fin qui niente di strano, anche se io di solito diffido dei libri regalati, perché preferisco sceglierli per conto mio. Ma sono e sarò sempre grata all'amica Riccarda per avermi donato Bankabbestia perché è una storia che fin dalle prime pagine ti cattura e fai fatica a smettere di leggerlo. Buon segno. Ma non l'unico: le vicende narrate, anche quelle puramente tecniche finanziarie, sono chiare, cristalline anche per una come me che di pratiche bancarie non ne capisce molto. La storia è ambientata a Ferrara, la mia città d'origine, ma poteva benissimo essere Arezzo, Siena, Firenze o qualsiasi altra città italiana o europea dove si è consumato lo stesso dramma. Il ritmo è serrato e alle volte si ha l'impressione di non avere il tempo per riprendere fino alla fine del capitolo, ma poi invece di chiudere il libro e rilassarmi facendo altro, continuo a leggere perché voglio sapere come va a finire, voglio conoscere le prossime mosse dei personaggi, voglio continuare a seguire Cristiana e Alice, ecco forse quest'ultima è quella che mi è rimasta più nel cuore, perché spero che ce la faccia, spero che riesca a realizzare il suo sogno, che guarda caso è anche il mio,

Un romanzo moderno dove i personaggi, lontani pur lavorando nella stessa azienda, si incontrano solo nella disgrazia della stessa. Una banca balia di una città che si trasforma in aguzzino del proprio popolo: come? Perché? Meccanismi moderni raccontati con lucidità da Nicola Cavallini, scrittore ferrarese al suo terzo romanzo: tutto non è come sembra, a cominciare dalle donne, che pur di salvarsi diventano salvifiche. Un libro perfetto nella semplicità della struttura narrativa, in cui l'autore ci insegna la finanza come farebbe con gli amici più intimi. Si legge bene, si capisce tutto: sarà nata una nuova stella alla corte estense?