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Banditi dello spazio. Dossier Sputnik 2 - Achille Judica Cordiglia,G. Battista Judica Cordiglia - copertina
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Banditi dello spazio. Dossier Sputnik 2 - Achille Judica Cordiglia,G. Battista Judica Cordiglia - copertina

Descrizione


Gli autori nelle pagine di questo appassionante volume raccontano una straordinaria avventura, vissuta in prima persona attraverso la loro stazione radio auto costruita, negli anni della guerra fredda sovietico-americana a partire dal lancio del primo Sputnik fino alla conquista della Luna. Sono episodi reali, molti finora rimasti segreti, vissuti dagli Autori quando scoprirono che in URSS molti lanci di veicoli spaziali, con uomini e donne a bordo, erano falliti disintegrandosi o disperdendosi nello spazio. Il tutto venne rigorosamente documentato con puntuali registrazioni di grida disperate, richieste d'aiuto e angosciosi silenzi. Con ingegnose metodiche identificarono un codice segreto criptato utilizzato in URSS nel settore militare che permetteva loro di annunciare esperimenti spaziali sovietici con 24-48 ore di anticipo. Immancabilmente un agente del KGB andò a trovare i fratelli Judica Cordiglia con strane proposte, presentandosi come giornalista dell'Agenzia di stampa sovietica TASS. Incontrarono anche agenti del SIFAR, il Controspionaggio Italiano, e si ritrovarono a Washington, seduti attorno a un tavolo ovale con agenti della CIA, NSA, Dipartimento di Stato e funzionari della NASA a dialogare sulle frequenze spaziali russe. Questo e molto altro ancora nel volume che intende svelare come questa intrigante raccolta di documenti riservati, tutti gelosamente conservati, possano suscitare ancora oggi grande interesse.
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Dettagli

2010
1 gennaio 2010
400 p., ill. , Brossura
9788877116598

Voce della critica

Questo libro, seguito del precedente Dossier Sputnik, Questo il mondo non lo saprà, del 2007, ripercorre le vicende di due radioamatori studenti in medicina (Achille e Giovanni Battista appunto) che, dalla fine degli anni cinquanta fino allo sbarco sulla luna, riempirono le cronache dei quotidiani grazie alle loro mirabolanti intercettazioni dei lanci spaziali statunitensi e soprattutto sovietici. Proprio per questo di lì a poco saranno ribattezzati dai sovietici, in particolare dagli organi ufficiali di stampa e dai vertici del programma spaziale, "i banditi dello spazio".
Dal punto di vista dell'analisi della Guerra fredda, risultano di particolare interesse le trascrizioni delle intercettazioni di alcuni lanci effettuati dall'Unione Sovietica che si sono conclusi in tragedia e dei quali il mondo non ha in effetti saputo nulla. Tale segretezza ha, sì, impedito che la superiorità missilistica e spaziale sovietica venisse intaccata, ma ha altresì impedito che ai cosmonauti periti nello spazio venisse ritagliato un piccolo spazio nella storia.
Gli autori, tra le righe di questo spaccato di vita, lasciano trasparire la loro esuberante personalità che, pur non priva di un certo egocentrismo, ne conferma indubbiamente tutta la loro genialità. L'intercettazione delle comunicazioni radio tra la navicella Mercury di John Glenn e il centro di ascolto della Nasa ne rappresenta l'esempio più calzante: in quell'occasione, infatti, l'ente spaziale americano aveva mantenuto top secret le frequenze ditrasmissione costringendo i fratelli Judica Cordiglia a ricavarle da una fotografia, fornita loro dallo United States Informations Service, in cui una squadra di sommozzatori sta compiendo il recupero di una Mercury. L'idea è semplice eppure di una genialità sorprendente: ricavare l'esatta lunghezza dell'antenna della navetta che compare nella fotografia (a cui è associato un determinato range di frequenza) attraverso la misura dell'indice bizigomatico sul viso del sommozzatore (che corrisponde al numerario per le proporzioni del corpo umano nel disegno artistico) e riportandolo empiricamente sull'antenna.
Un ulteriore aspetto interessante in questo libro è costituito dalla presenza continua di elementi di vita quotidiana di quegli anni, contenuti nei i numerosi flashback di ogni capitolo, che diventano parte fondamentale della struttura del libro, e che offrono, a chi è nato dopo, una genuina testimonianza sugli usi e costumi dell'epoca e sull'importanza dell'unità familiare.
In ultima analisi, i contenuti trattati nel libro risultano essere veritieri e non mendaci, come la ragion di stato di Mosca vorrebbe; tuttavia, proprio sulle questioni più delicate e misteriose i fratelli Judica Cordiglia mantengono un tono leggero e non incalzante, che non consente loro di chiudere una volta per tutte la partita con Mosca. La ragione di questa scelta è probabilmente legata alla neutralità politica, o di non allineamento, nei confronti dei due blocchi da parte degli autori, il cui solo motivo di attrito con la Russia ha origine nell'ostinata volontà di Mosca di negare l'evidenza di alcuni episodi avvenuti in epoca sovietica.
Andrea Stratta

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