Bambino 44

il libro parte lentissimo, ci mette una vita a carburare e onestamente per i miei gusti già sarebbe stato defenestrato più e più volte. ma ho voluto dargli una chance e non me ne sono pentita, quando parte è un panzer e si arriva alla fine con gli occhi spalancati.

Il libro è originale, sicuramente ha una trama particolare e un'ambientazione molto interessante, anche da un punto di vista squisitamente storico. A mio gusto però la prima parte è troppo lenta e farraginosa, il ritmo arriva solo a (circa) metà libro, e il finale (indubbiamente sorprendente) a mio giudizio risulta anche un po' inverosimile.

"Non ci sono delitti in Paradiso". Cito il film, non il libro, giusto per far capire quali sono i presupposti sui quali si basa l'intera vicenda. E il Paradiso dovrebbe essere l'Unione Sovietica degli anni '50. Questo libro è per me assolutamente stupendo. Un connubio perfetto tra storia e thriller, due tra i miei generi preferiti. Un thriller, dove però il contesto storico e politico è di vitale importanza al fine di comprendere il protagonista e le sue scelte, iniziali e successive. L'autore ha fatto un lavoro certosino, al fine di rendere credibile l'intera vicenda, basata sulla realtà di ciò che è stato il regime stalinista. Il thriller all'inizio è in secondo piano, viene prima ampiamente illustrato tutto il contesto in cui la vincenda andrà a svilupparsi e il suo protagonista, il quale è inizialmente parte di quello che è il sistema sovietico, credendo con ogni fibra del suo essere di far parte di una macchina giusta e funzionale. Ma ben presto si ritroverà a mettere in dubbio ogni suo credo, anche sé stesso, e il Paese che ha sempre servito con lealtà e devozione. Assolutamente consigliato. Ho respirato l'ansia e l'incertezza che in questo romanzo la fanno da padrone e sono stata catapultata in un'altra epoca, in un regime che voleva far credere di essere giusto e paritario e che invece ha inevitabilmente creato mostri e li ha legittimati a determinate brutture, bastava semplicemente riuscire ad entrare a far parte del gruppo giusto.