La bambina francese

Mi è piaciuto tantissimo questo romanzo, è una storia dolcissima, delicata. Bella la trama, che sospetto in parte autobiografica, ma è un vero piacere leggere un italiano così elegante, e così piacevolmente arricchito da un certo parlare siciliano della Catania borghese. Bella Catania, vista con gli occhi di chi la conosce bene, e la ama conoscendone i difetti. Se vuoi si legge d'un fiato, ma se preferisci, leggilo senza correre.

Un libro appassionante.La trama svolge il suo filo in una sequela di personaggi e situazioni che con sottile ironia e profonda analisi dell'umanità del siciliano e del catanese in particolare, coinvolgono fino all'inaspettato finale.Abile e' l'uso delle espressioni dialettali elegantemente inserite nel testo: universalita'del linguaggio,attaccamento alla terra natia ,certezza dell'efficacia e della bellezza del proprio dialetto il cui uso non impoverisce la narrazione ma la arricchisce.Nella sfumatura autobiografica che pervade il libro si intuisce la formazione culturale dell'autore che definisce la famiglia protagonista "proletari di concetto ma borghesi di pratica; e cioè sentimento profondo della democrazia, aspirazione a una politica egualitaria,prevalenza dell'intelletto.Leggerlo e' un viaggio nell'animo pieno di coraggio e generosità dei siciliani

Lo struggente sentimento dell'amore pervade ogni pagina del libro di Piero Isgrò. L'amore per la sua Catania, per i vicoli e i sontuosi palazzi, per i personaggi umili e per quelli con un'aurea di nobiltà. Ma c'è anche l'amore per la libertà, per la lotta ad ogni oppressione politica e familiare. E poi c'è l'Amore con la maiuscola per le donne e il mistero che rappresentano e che aiuta gli uomini a trovare un senso alla loro esistenza. La bambina francese è tante storie. Tutte circondate dal rispetto per i personaggi, per il loro divenire dentro e fuori la pagina. Perché questo è anche il segreto autentico dei libri. Che i protagonisti lascino le righe e si proiettino nella realtà assumendo volti , espressioni, rughe e sorrisi della vita vera. La scrittura nitida di Isgrò fa il resto senza cedere in nulla alle semplificazioni o agli accademismi. Conosce le parole e le usa senza cedimenti alla demagogia del vocabolario ridotto all'osso. Il lettore trova cosa cerca e cerca quasi sempre quanto già conosce. Proietta dentro le pagine la sua esistenza alla ricerca dell'altro da sè ed è placato quando vi si riconosce. Per l'autore questa forse è una delle più grandi gioie, aver aperto uno spiraglio perché le vite si incontrino e quelle del romanzo amplifichino quelle dei lettori. Questa magia è riuscita a Piero Isgrò. In questo romanzo come in tutte le sue opere c'è sempre il suo stile. Inconfondibile, elegante, sobrio, riservato, quasi timido, rispettoso dei suoi protagonisti, offerti al lettore con amore, e dei paesaggi urbani e interiori in cui si rispecchia,la sua anima.