La ballata di John Reddy Heart

La Oates, a volte prolissa a volte pesante, con questo romanzo supera se stessa scrivendo 475 pagine di nulla. Di solito lascio perdere le letture che non mi piacciono: questa è stata talmente brutta che mi sono ostinata a portarla a termine. E' un libro ridondante, caotico, un infinito ed inutile elenco di nomi e cognomi di ragazzi, nome e cognomi dei loro genitori, nomi di strade, di squadre, di cittadine e chi più ne ha più ne metta. Un racconto insignificante, privo di senso, a volte imbarazzante, delirante e stucchevole in cui l'autrice, dando voce agli adolescenti dell'epoca ormai adulti, descrive questo famigerato John Reddy Heart. Ora, va bene l'eroe bello e maledetto, ma questo è troppo eroe, troppo bello e troppo maledetto per essere vero e soprattutto per piacere. Che dire poi dell'uso delle parentesi? Fate presente alla signora Oates che queste sinuose curvette vanno usate con parsimonia. Non è possibile trovare in una sola facciate, tre "episodi" di parentesi che possono racchiudere da una parola a periodi di venti righe!! Un pregio però questo romanzo ce l'ha. Anche saltando intere pagine non si perde assolutamente niente... Da evitare. Pessimo.

Ma che noia! La Oates una delle massime espressioni della letteratura americana contemporanea?! Speriamo di no! Un elenco infinito di strade, di nomi e cognomi, di piccole città sperdute, una descrizione prolissa e sbrodolona che vorrebbe essere uno spaccato della società americana.. sarà, ma arrivare alla fine è stato frutto solo della mia testardaggine!

come tutti i romanzi dell'autrice l'ambientazione e' favolosa.si respira l'aria dell'america anni 50-60 con l'eterno dualismo tra innocenza e peccato. bellissimo !!!il personaggio di john e' l'esatta incarnazione del mito