Backstage

avvincente, ma nella seconda parte si ingarbuglia decisamente. La parte finale "deraglia" in maniera quasi comica (la lotta con il ghepardo si poteva evitare...), sperperando quanto di buono era stato imbastito fino a quel momento. Le "sei mani" si sentono: alla fine non si prende una posizione decisa por/contro la magistratura, pro/contro i carabinieri e poliziotti (vedi l'episodio di "faccetta nera" come suoneria del telefonino). Magari, se ciascuno dei tre scrittori scrivera' un libro per conto suo nel futuro, si otterra' qualcosa di meglio.

I libri di questa collana raramente mi hanno deluso e Backstage non fa eccezione. Scritto a sei mani ma con buona sintonia è un romanzo intricato e avvincente e divertente al tempo stesso che si allontana molto dagli stereotipi del giallo made in Italy, anche se il fatto che due degli autori siano magistrati garantisce la piena attendibilità della descrizione delle procedure investigative. Affollamento di personaggi e girandola di colpi di scena non sempre credibili, ma la tensione regge fino al termine.

Ho preso questo libro solo perchè scritto da tre autori originari della mia stessa regione. Inizialmente perplesso di fronte alla scrittura a tre mani e al libro in generale, ho dovuto ricredermi: sono a metà ed ha una trama solida che avvince, ben scritta e non scontata. Che dire, per ora regge. Se si mantenesse così fino alla fine, è assicurato un bel 5/5.