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Bacacay. Tutti i racconti - Witold Gombrowicz - copertina
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Bacacay. Tutti i racconti

Descrizione


Non c'è autore più insofferente alle convenzioni di Witold Gombrowicz. I suoi racconti, qui raccolti integralmente per la prima volta in Italia, sono una sintesi perfetta della sua satira conturbante, della sua visione grottesca del mondo, delle sue narrazioni paradossali e stridenti, della sua capacità di dare vita a figure irregolari e assurde, in grado di frantumare in pochi istanti le regole su cui poggia la società. Attraverso un linguaggio levigato, in cui rimbalzano giochi di parole e neologismi, Gombrowicz fa sfilare in queste pagine come in una folle parata un antisemita che si scopre figlio di un'ebrea convertita, un marito che disprezza l'avvenente moglie per perdersi dietro alle gambotte storte e fregiate di venuzze delle donne di servizio, un magistrato paranoico, una donna pazza di desiderio fidanzata con un vergine determinato a rimanere tale, un bandito terrorizzato dalla «rattità» dei ratti, un re corrotto fino alla follia, un giovane conte che trova interesse solo nelle radio. Una dissacrante rassegna di anormali che, alternando il comico e il tragico, mette alla berlina le convenzioni borghesi e i tic dell'aristocrazia, il moralismo e la famiglia, il romanzo tradizionale e le opere edificanti. In queste storie tutto è messo in discussione: quella di Gombrowicz è una lettura ironica e disillusa della realtà che non risparmia né la letteratura, né i sentimenti. E, come testimonia il suo racconto più autobiografico, nemmeno se stesso: «Alla domanda se, come scrittore, intendo continuare a migliorare per lo Spirito, la Cultura, l'Arte ecc., rispondo: no, no, assolutamente no!».
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Dettagli

2022
2 dicembre 2022
360 p., Brossura
9788842829164

Valutazioni e recensioni

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Max
Recensioni: 5/5

Leggere i racconti di esordio di Gombrowicz è interessante e doveroso. Ma posso fare una domanda? Come mai questi volumi costano così tanto? 5 stelle al testo, 1 al prezzo.

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Sandro Grammauta 1974
Recensioni: 5/5

Dal racconto più intrigante e grottesco "Eventi accaduti sul brigantino Banbury" che palesemente ispirò la stesura del romanzo giovanile di Michele Mari, La stiva e l'abisso: - Sul ponte c'è un occhio umano". Mostrò un profondo interesse. " Ma por...Dov'è? E l'altro? " "Signor tenente, pensa che sia caduto a qualcuno o che qliel'abbiano cavato?" Sentimmo la voce del capitano dal ponte superiore: È successo qualcosa, signor Smith? Perchè ha imprecato? "Questi cogl..." replicò con rabbia Smith, "questi pezzi di m... stanno ricominciando a fare il gioco dell'occhio". "Vuol dire che per la noia i marinai hanno inventato un gioco in cui uno cerca di cavare col pollice l'occhio all'altro, un pò come i ragazzi che a scuola si fanno lo sgambetto?". Dall'alto il capitano: "Signor Smith, non si dimentichi che, indipendentemente dalla punizione, il responsabile deve mangiare l'occhio che ha cavato. Così vogliono le usanze marinaresche". "Diavolo " impreco' il tenente. Ora che hanno cominciato non avremo più pace. Sulle acque del Pacifico meridionale, durante la bonaccia, abbiamo perso cosi' tre quarti degli occhi dell'intero equipaggio. Lo temono come l'inferno, ma una volta che iniziano, non riescono più a fermarsi". E come non menzionare il tremendo "Il diario di Stefan Czarniecki" o il cannibalesco Il banchetto, piuttosto che Filidor rimbambinito, inserito anche dentro Ferdydurke, o Dal diario privato di Geronimo degli Umiliati. Semplicemenre, una raccolta fuori dagli schemi, molto sopra le righe...

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Sandro Grammauta 1974
Recensioni: 5/5

Magnifica raccolta di racconti corrosivi, molto bizzarri, grotteschi e surreali, alla maniera di uno scrittore geniale come Gombrowitz, comici e inquietanti, sempre oscuri nella loro sublime stranezza. Ne accadono di ogni sorta, sempre sopra le righe, atmosfere , personaggi e tematiche che anticipano romanzi capolavoro come Ferdydurke e Cosmo.

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Witold Gombrowicz

1904, Maloszyce

Scrittore polacco, appartenente all'aristocrazia rurale di origine lituana. È da tempo considerato uno dei maggiori scrittori polacchi del ventesimo secolo, e fu attivo dal 1930 fino alla sua morte.Sorpreso dalla guerra in Argentina, dove si era recato in crociera, vi rimase fino al 1963. Tornato in Europa, visse un anno a Berlino, poi a Parigi e dalla fine del 1964 si stabilì a Vence. La sua vena satirica si traduce spesso sul piano linguistico in una feroce parodia delle convenzioni letterarie. Gran parte della sua opera narrativa ruota attorno tema dell'immaturità: la giovinezza viene da G. contrapposta alla maturità e alla vecchiaia, ma il conflitto fra le due umane condizioni è espresso nella tensione costante fra caos e forma. Il romanzo nel quale l'autore...

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