Azarel

Si legge volentieri e ci si appassiona

Un romanzo autobiografico,un’analisi psicologica di un animo infantile ferito e ribelle. Gyuri Azarel,nei primi anni di vita,viene affidato al nonno Geremia,e cresce così in un’atmosfera di fanatismo religioso che non gli permette di vivere la propria infanzia con tranquillità,e che lo segnerà per sempre. Alla morte del nonno Gyuri torna in famiglia,ma si sente a disagio perché considera i suoi genitori e i suoi fratelli dei perfetti estranei. Il suo animo di bambino desidera l’affetto e l’amore da parte della sua famiglia,ma i genitori lo trascurano e non lo amano a dovere. Questo profondo disagio famigliare renderà Gyuri,ancora piccolo,un bambino offeso e ferito,a causa del suo bisogno d’affetto non compreso. Ne nascerà una forte ribellione messa in atto nei confronti della famiglia,di Dio e della scuola. Un odio spietato porterà Gyuri a ribellarsi ai genitori: così sarà cacciato di casa e sprofonderà in una febbrile eccitazione che lo porterà a mendicare per le strade. Gyuri poi tornerà a casa,e la famiglia e i conoscenti dimenticheranno l’accaduto considerandolo una “malattia”. Ma per Gyuri non è una resa. Anche lui inizierà a considerare “malattia” tutto ciò che non comprende. La storia di un bambino cresciuto troppo presto,e venuto a conoscere il dolore,la solitudine,l’odio,ma anche il fanatismo religioso e l’opportunismo nei confronti del credo. “Mio fratello morto forse avrebbe dovuto vivere lui la mia vita”.