L'avversario

Il libro di Carrere è una via di mezzo tra un romanzo e un documentario su un fatto di cronaca nera realmente avvenuto in Francia nel 1993. Dopo gli omicidi della moglie, dei figli (ancora piccoli) e dei genitori e il tentato omicidio dell’amante, inspiegabilmente commessi da colui che tutti credono un tranquillo padre di famiglia e un ricercatore presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’autorità giudiziaria prima, i familiari (rimasti) e gli amici poi si trovano davanti alla sconcertante scoperta che Jean Claude Romand non è nulla di tutto ciò che hanno sempre creduto e che la sua vita, fin da quando era ragazzo, è stata un castello di bugie e di espedienti per non far scoprire la verità. Carrere analizza con grande maestria due aspetti che mi hanno molto interessato: lo sconcerto di chi (come il suo miglior amico e la moglie di questi) scopre che Romand ha sempre raccontato loro menzogne, con la conseguente perdita di fiducia nella propria capacità di capire la realtà che li circonda e l’incapacità di alcuni di dire la verità su fatti anche non particolarmente gravi e che li obbliga in seguito a raccontare sempre più bugie a sempre più persone, fino a trovarsi in una morsa tanto infernale quanto inconfessabile e che fa apparire preferibile commettere dei delitti piuttosto che rivelare come stanno veramente le cose. Lo consiglio assolutamente.

E molto interessante lo consiglio vivamente