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L' autore e il suo editore. Le vicende editoriali di Hesse, Brecht, Rilche e Walser - Siegfried Unseld - copertina
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Descrizione


Uno degli aspetti meno conosciuti, ma più significativi, nella vita degli scrittori è quello delle loro vicende editoriali. Con questo libro, e proprio grazie a un grande editore, Siegfrid Unseld, che da anni dirige le celebri case editrici Suhrkamp e Insel, riusciamo finalmente a farci strada nelle complicate e disparate storie dei rapporti con gli editori di quattro grandi scrittori di lingua tedesca: Robert Walser, Rainer Maria Rilke, Bertolt Brecht, Hermann Hesse. Ricostruite con minuzia nei loro vari passaggi, queste storie ci illuminano sullopera e sul carattere di questi uomini ben più di tante dissertazioni. Qui li vediamo alle prese con tirature, contratti, copertine, prezzi, collane. E così finalmente il comune lettore intelligente si potrà fare unidea di che cosa significhi, in concreto, quellattività molto favoleggiata ma poco conosciuta che è leditoria.
Siegfried Unseld è succeduto a Peter Suhrkamp alla direzione della casa editrice Suhrkamp, a cui da anni si è affiancato uno dei più nobili marchi tedeschi: quello della Insel Verlag. Editore dominante in Germania, ha dato impulso editoriale a quella che George Steiner ha definito la «cultura Suhrkamp», di cui fanno parte non solo Benjamin, Adorno e i maggiori scrittori tedeschi del dopoguerra, ma anche e soprattutto i quattro autori a cui è dedicato questo libro.
Lautore e il suo editore è apparso per la prima volta nel 1978.
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Dettagli

1988
30 maggio 1988
300 p.
9788845902932

Voce della critica

UNSELD, SIEGFRIED, L'autore e il suo editore, Adelphi, 1988

SACCHI, CARLA (A CURA DI), Il carteggio Einaudi-Montale per 'Le occasioni', Einaudi, 1988
recensione di Ferretti, G.C., L'Indice 1989, n. 4

Libro davvero splendido, questo di Unseld, per ricchezza di notizie e documenti anche inediti, retroterra di esperienze, spessore culturale, intelligenza storico-critica; un libro sulle complicate e avvincenti storie dei rapporti tra Walser, Rilke, Brecht, Hesse e i loro editori, che fa impallidire di colpo (se ce ne fosse stato bisogno) certi equivalenti libri nostrani di questi ultimi mesi.
Negli scritti qui raccolti dunque, e datati tra il 1968 e il '77 l'autore e editore Unseld (che da anni dirige le case editrici Suhrkamp e Unseld) analizza i processi vistosi e sottili che legano il "laboratorio" dello scrittore alla "macchina" editoriale, il testo al prodotto e alla sua fortuna, illuminando aspetti importanti e spesso nascosti dei loro protagonisti, sullo sfondo tempestoso della storia tedesca di questo secolo. Nelle pagine di Unseld colpiscono, tra le molte altre cose, certe consonanze di fondo e reciproche competenze che, al di là di amori e odi, fedeltà e tradimenti, caratterizzano il rapporto autore-editore tra il primo Novecento e gli anni cinquanta: a cominciare dal forte senso e gusto del libro come prodotto artigianale, con una sua intrinseca funzionalità al testo, e quindi anche con una sua specificità individuale che rimanda a una vasta gamma di modelli e di formule. Competenze e specificità oggi sempre più rare o inesistenti, nel quadro di una trasformazione industriale dei ruoli e dei processi che ha avuto tra le sue conseguenze negative (non ineluttabili, peraltro) una sostanziale spersonalizzazione e appiattimento dei rapporti e dei prodotti.
Ma ecco una serie di casi, rintracciabili nel libro di Unseld. A Hesse "preme che il formato sia sempre il più adatto al libro" e suggerisce ai suoi editori il tipo di carta, i caratteri e la veste tipografica relativa. Brecht partecipa attivamente alla confezione dei suoi libri, discutendo ogni particolare tecnico e facendo fare "prove minuziose", secondo un suo progetto diverso da opera a opera. Così, negli anni venti, egli vuole che il "Libro di devozioni domestiche" sia stampato "in formato piccolo, al modo di un Vangelo o di un libro di inni sacri, su carta bibbia", mentre nei primi anni cinquanta per l'edizione delle "Opere complete dell'autore classico" (il teatro) manda a Suhrkamp vecchie edizioni di classici come campioni cui attenersi. Per un suo libro di prose del 1917 Walser propone, come i più funzionali, "caratteri gotici, semplici, tradizionali, rispettabili, che facciano pensare ai libri di lettura per le scuole, caratteri lineari, onesti, non riformati, del tutto fedeli alla consuetudine, caldi e soprattutto rotondi"; e chiede "campioni di stampa", scartando e approvando.
Sono tratti che si ritrovano del resto anche in Italia. Nella trattativa con Einaudi per la pubblicazione delle "Occasioni" alla fine degli anni trenta, Montale discute con competenza di carta, caratteri, corpi, legature, copertine, dorsi, prezzi, raccomandando: "Naturalmente avrete studiato una copertina che, pur essendo einaudiana, si distacchi da quelle solite delle Vostre edizioni".

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