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Ateo?: altrochè! - Arno Schmidt - copertina

Descrizione


Nel 1957 Karlheinz Deschner pubblicava un volume d'inchiesta dal titolo Lei cosa pensa del Cristianesimo?, in cui raccoglie le risposte di 18 scrittori di lingua tedesca - di orientamenti diversi - a questa domanda assai diretta. Posto nel clima della Germania di Adenauer (in cui soffiavano forti venti di restaurazione), l'interrogativo mette sotto la lente i problemi legati alle sfere della politica e della fede. Il contributo di Schmidt, qui riproposto, risulterà un pamphlet esilarante e corrosivo a favore di una società laica, anzi atea, demilitarizzata, sottratta alla tirannia della superstizione e dell'assolutismo religioso.
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Dettagli

2007
1 gennaio 2007
34 p., Brossura
9788886908726

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alida airaghi
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Il libello “Ateo? Altroché!” raccoglie le risposte che Arno Schmidt diede nel 1957 a un questionario sul cristianesimo proposto da Karlheinz Deschner a una cinquantina di scrittori tedeschi (molti declinarono diplomaticamente l’invito, solo in diciotto aderirono). Per Schmidt, sempre caustico e violentemente “anticlericale, anticristiano, antireligioso” fu un invito a nozze: proprio alla tredicesima e ultima domanda sull’ateismo rispose infatti con lapidaria irrisione servendosi del punto interrogativo e del punto esclamativo riportati nel titolo di questo breve saggio, che replicano la frase finale di un suo racconto del 1955 (“Paesaggio lacustre con Pocahontas”), denunciato per blasfemia e pornografia: “Io? Ateo? Altroché! Come ogni uomo che si rispetti!”. All’epoca la Germania viveva sotto la cappa di restaurazione ideologica imposta dal Cancelliere Adenauer. Schmidt si espresse quasi con sprezzo, in uno stile secco e corrosivo, dichiarandosi a favore di una società laica, libera, pacifista e illuminista, contraria a ogni superstizione e fanatismo religioso. Si dichiarò “Uno neutrale. Oggi, di fronte a un ciclorama di sinodi e cercatori di Dio, figuri con la fronte nuvola da scolastici aggrondati, infallibili, censorii, senescenti e mo’ daccapo «Signore degli eserciti!»”. Proclamò la sua ostilità al Cristianesimo basandosi su tre punti: la dubbiosità dei documenti d’origine (una Bibbia contraddittoria, oscura, piena di episodi violenti, inficiata da migliaia di varianti testuali), la personalità “insoddisfacente” di Gesù di Nazareth, e gli effetti non propriamente esaltanti o formativi prodotti da duemila anni di messaggio cristiano, tra censure, roghi, massacri, argomentazioni antiscientifiche e oscurantismo culturale. Per cui alla domanda riepigolativa “Lei cosa pensa del Cristianesimo?”, rispose sornione: “Non un granché!”.

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Arno Schmidt

(Amburgo 1914 - Celle, Bassa Sassonia, 1979) scrittore tedesco. Si mise in luce nel dopoguerra con un racconto (Il Leviatano o il migliore dei mondi, Leviathan, oder Die beste der Welten, 1949) che, rifiutando con inaudita violenza il nazismo, poneva in realtà in discussione ogni forma di organizzazione sociale e di vita collettiva e che parallelamente, per l’audacia delle sperimentazioni linguistiche e stilistiche, poneva S. nella posizione di capofila dell’avanguardia. Negli scritti successivi (Dalla vita di un fauno, Aus dem Leben eines Fauns, 1953; La repubblica dei dotti, Die Gelehrtenrepublik, 1957, nt; Alessandro o Della verità, Alexander oder Was ist Wahrheit, 1959) lo scrittore ha continuato la propria eversione dei luoghi comuni sociali attraverso la rivoluzione del linguaggio. La...

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