L'assistente sessuale per le persone disabili. Analisi dei profili bioetici

Il lavoro dell' autore Enzo Vitale sulla sessualità delle persone disabili, porta a riflettere su un argomento delicato, complesso e forse, poco esplorato da noi lettori e dal mondo politico, lavorativo e sociale in genere. L' autore con la sua sensibilità e chiarezza espositiva ci enuncia la problematica di chi, a vario titolo e causa, è portatore di handicap, ovvero, è persona disabile e in quanto persona ha una sua sessualità da dover vivere in modo sereno e interattivo, senza che sia causa di discriminazione, ma anzi in antitesi, rispettando la dignità ed identità della persona, che sente il bisogno di amare ed essere amato, che ha necessità di tenerezza, vicinanza, intimità ed anche istinto e desiderio di tatto. Facendo riferimento a proposte di legge e DDL di altri stati europei e non solo, l'autore mette in evidenza l'importanza di una figura professionale, il "sex worker", ovvero l'assistente sessuale per persone disabili, che professionalmente aiuta le persone "diversamente abili" non solo a soddisfare esigenze fisiologiche corporali, che la persona disabile certamente ha, ma lo accompagna verso una sessualità morale, affettiva e sociale normale. Ciò lo educa all'amore, a controllare l'istinto, al desiderio di tatto, all'autocontrollo, all'intimita', perché in una persona con o senza disabilità, oltre al corpo c'è anche l'anima. Ma, un paese come il nostro, fa' fatica a riconoscere una figura professionale come quella dell'assistente sessuale, perché piena di falsa pudicizia, ipocrisia che viene turbata eticamente e spiritualmente da questi argomenti, forse perché ospita la Santa Sede o perché, a prevalenza di religione cristiana o per semplice riduzionismo ideologico-andropologico, come se aiutare il prossimo non fosse cosa buona e giusta o non ben accetta dal Signore. Voglio, quindi, ringraziare l'autore Enzo Vitale per aver affrontato questa tematica con chiarezza, in maniera approfondita ed al di sopra delle parti.

Affrontare l'argomento "sesso"  e contestualizzarlo  nella realtà della disabilità provoca, ancora oggi, una sorta di imbarazzo, dovuto a pregiudizi molto radicati. Nel testo l'autore, con delicatezza e discrezione, supportato dalle sue competenze bioetiche e morali, attraverso un certosino lavoro di ricerca nelle legislazioni europee che, in Stati come la Germania la Svizzera, riconoscono già la figura dell'assistente sessual per disabili, ci presenta questa figura professionale sconosciuta ai più. Questo professionista accompagna il suo assistito nella gestione della propria emotività, dei propri impulsi, a condividere dubbi a scoprire il valore della corporeità che comprende la parte emotiva affettiva e sessuale. Ho trovato il libro è molto interessante, ritengo possa essere un grande aiuto a tutti gli operatori che gravitano intorno allo sterminato mondo della disabilità.

Testo molto accurato che affronta un tema ancora poco dibattuto, l’assistenza sessuale per le persone disabili. L’autore supera i riduzionismi ideologici che hanno spesso condizionato e miopizzato una visione onnicomprensiva dell’essere personale del disabile, nelle sue dimensioni biologiche, affettive, intellettive e spirituali. Dopo un excursus storico del dibattito avvenuto in Italia, dopo e aver fatto emergere i limiti giuridici delle leggi attualmente in vigore, l’autore analizza e indica, attraverso un approccio bioetico, soluzioni che superino la figura dell’assistente sessuale, rivalutando un accompagnamento ecclesiale che vada oltre il mero soddisfacimento biologico degli impulsi. Un fecondo dialogo interdisciplinare è necessario quindi per trovare risposte di senso a quelle domande esistenziali profonde, spesso soffocate.