L'assassinio come arte poetica

Il libro si legge molto bene ed anzi è di quelli che ad una rilettura daranno più gusto. Infatti l'ambientazione e l'atmosfera sono affascinanti e l'autrice possiede un delizioso senso dell'umorismo oltre ad una raffinata cultura letteraria, cosa la mette in grado di deliziarci con appropriate citazioni.Inoltre il protagonista investigatore è simpaticissimo... Perchè allora 4/5 e non 5/5? I motivi sono due. I troppi personaggi ingenerano una certa confusione: è vero che l'autrice cerca di presentarceli uno alla volta e ben distanziati ma ugualmente si ha un'impressione di sovraffollamento. Inoltre il plot è sbagliato. Ai tre quarti della trama ci vengono indicati un colpevole e tutto il piano dell'omicidio...e ce li indica la polizia, che in genere in questi casi sbaglia, ed è destinata ad essere sopraffatta dall'acume dell'investigatore dilettante.E vi sono ancora abbastanza pagine perchè il lettore pensi che sia trattato di un bluff e che la vera soluzione debba ancora arrivare: invece era proprio quella! La Christie, a cui l'autrice si ispira senza infingimenti( pensiamo all'ambiente in cui i personaggi sono in un certo senso rinchiusi e all'odiosità generale ispirata dalla vittima), non avrebbe mai commesso una simile "scortesia" verso i lettori. Insomma, leggetelo: vi farà passare del tempo molto piacevole. Ma nonostante tutto l'apparato, non consideratelo un vero giallo.

Romanzo intrigante che mostra il lato meschino degli intellettuali. PS - il nome dell'autrice è VALLVEY, non Wallney.