Asinaria

Procedendo nella Editio Plautina Sarsinatis , forse il più importante lascito di Cesare Questa e della sua scuola alla filologia classica, il terzo volume a essere pubblicato è l' Asinaria , a cura di Roberto Danese (che insegna all'Università di Urbino), in cui compaiono i principali personaggi fissi della commedia latina arcaica: l' adulescens , giovane innamorato di una cortigiana, l' uxor dotata , moglie ricca, gelosa e bisbetica, e il senex lascivo, disposto a comprare, con il ricavato della vendita di alcuni asini della moglie (donde il titolo), la libertà della ragazza amata dal figlio, purché questi gliela ceda per una notte. Sul più bello compare però l' uxor dotata , debitamente avvertita, che riporta a casa il marito scornato ( surge amator, i domum! ).
Più di un secolo di filologia e, da ultimo, proprio i contributi della scuola urbinate hanno chiarito in modo definitivo la storia del testo di Plauto, almeno per quel che concerne il periodo cruciale fino al primo umanesimo: non si potevano quindi chiedere a Danese novità nello stemma o scarti nella valutazione dei codici (ma ben ha fatto a includere nell'apparato le lezioni del manoscritto umanistico S della biblioteca dell'Escorial, di recente riscoperto da Alba Tontini). Merito dell'editore è stato invece quello di condurre un restauro sagace del dettato dei codici, ristabilendo in apparato l'esatta lezione manoscritta e la paternità delle numerose congetture e cancellando nel testo i "braghettoni" con cui la vulgata aveva tentato di sanare le mende - numerose - della commedia: anche se Danese presenta nuove congetture di suo pugno (al v. 205 stampa l'allitterante longe aliam, inquam, ), le cruces e gli iati metrici sono forse di più che nell'edizione Lindsay (1910), ma è ottima norma non correggere il testo quando non si hanno fondati motivi per accogliere una congettura. Scompare così il ne mone del Leo al v. 826 ( †iam emone† codici), il del tutto inventato artutos del Fleckeisen al v. 565 e soprattutto il rivinus dell' argumentum , un termine creato di sana pianta in ambito umanistico per correggere l'incomprensibile riumus dei codici (accolto tra cruces da Danese), finito persino nei lessici come sinonimo di rivalis .
La fortuna di una commedia antica si misura anche dalla frequenza con cui versi o singoli termini sono citati da autori successivi, classici o medievali, un campo in cui molto si è lavorato ultimamente, ma nel quale c'è ancora da fare: Danese stampa ben dodici pagine fitte di testimonia , da Donato e Gellio a Isidoro ed al lessico di Osberno, che coprono quasi un verso ogni sei della commedia.
Un'edizione, insomma, solida, moderna e sensatamente prudente, che ha tutte le caratteristiche per restare a lungo per tutti l'edizione di riferimento dell' Asinaria .

Ermanno Malaspina