Da dieci anni il potere americano dipinge bin Laden come un fanatico alla testa di una setta sanguinaria, animata da un odio viscerale per i valori occidentali. Ma c'è molto più pragmatismo nella strategia di bin Laden che nella crociata per la democrazia di Bush. L'America è nel mirino del "principe del terrore" non per quello che è, ma per quello che fa: per il sostegno incondizionato a Israele, la sete di petrolio a basso costo, la crescente presenza in Medio Oriente, l'alleanza con paesi come Russia e India che opprimono le minoranze musulmane. Per l'ex analista della CIA Scheuer il verdetto è chiaro: gli Stati Uniti sono il migliore alleato della strategia del terrore.)
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