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Questo libro è un adattamento moderno della famosa “Anabasi” di Senofonte. Inizia seguendo la ribellione di Ciro il Giovane contro il fratello Artaserse II, continuando con la ritirata dei suoi mercenari greci verso ovest. Sebbene ci siano battaglie e descrizioni dei momenti bellici, questa è principalmente la storia di una lunga ritirata che l’autore riesce a rendere una vera impressa. Evocativa, vivida, emozionante, ricca di momenti intensi e alle volte drammatici. Personalmente ho trovato il finale eccezionale e del tutto inaspettato, anche se poco plausibile e non adeguatamente spiegato. Anziché un guerriero al centro del libro vediamo una donna, Abira. Un personaggio abbastanza ben costruito, forte, intelligente, coraggiosa, che ci fa avere un punto di vista singolare su tutta la vicenda. Oltre a lei compaiono molti altri personaggi, più o meno approfonditi e interessanti, che contribuiscono ad arricchire la storia. Tra tutti ci tengo a sottolineare il mio disprezzo per Parysatis, che nella sua arroganza ha spinto i suoi figli a combattersi, scatenando una guerra civile che ha reso vulnerabile la sua terra (tra le altre cose). Nel suo lungo viaggio l’armata incontra molti popoli e luoghi notevoli e singolari, che rendono la trama sempre intrigante ed esotica. L’unica pecca, ormai un vizio per gli autori occidentali e soprattutto italiani, è la poca correttezza verso l’Impero Persiano, portata avanti con squallide critiche facilmente individuabili. In particolare bisogna sempre ricordarsi che i greci non erano molto attendibili nel descrivere i popoli che consideravano “barbari”, per cui non si può essere certi su quanto sia attendibile l’Anabasi. In secondo luogo, e questo lo preciso solo perché lo ritengo fondamentale, i persiani avrebbero potuto accettare Ciro come Re, se avesse vinto, ma nessun altro, poiché per la loro giustissima mentalità solo chi apparteneva alla dinastia Achemenide poteva governare sull’Impero Achemenide.
Amante dei romanzi storici ed incuriosita da questo autore di cui non avevo mai letto nulla mi sono immersa nella lettura di questo romanzo con entusiasmo....un inizio ricco di aspettative che si sono dissolte strada facendo a causa della dilungazione della storia!!!! Particolare e toccante la parte finale!!!
Valerio Massimo Manfredi è un maestro della narrativa di storia classica. Avventure e battaglie sono in questo libro all'ordine del giorno. Il finale da alla storia una spinta verso l'alto. Come voto darei 4,5 ma non si può. Riccardo Banchi
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