Aquile e angeli

Romanzo francamente bruttino, quasi completamente privo di ironia, la storia non prende e il livello narrativo non risulta mai molto elevato. Scade notevolmente quando si sofferma su particolari disgustosi (come le sbavate del cane, o peggio) e del tutto gratuiti. Non riesco a trovare pregi, a parte l'impianto generale della vicenda, indubbiamente indovinato, ma che poi, ribadisco, si estrinseca in una trama che non prende. Mi ha deluso!

Decisamente originale la coesistenza di tanti registri e tanti temi, disparati e antitetici, all'interno della stessa trama. La Zeh, almeno in traduzione, è anche capace di frasi ed immagini incisive e non convenzionali. Qualche marginale banalità, ma per essere un esordio davvero complimenti. Sapessi scrivere così io, cambierei lavoro all'sitante! Belle e non banali le ricostruzioni dei 3 protagonisti principali e delle loro vicende, per ellissi, sincopate, personaggi ai quali ci si affeziona nonostante si muovano sulla carta, apparentemente, al solo fine di dimostrare quanto sciacca, flaccida e perduta sia l'umanità.

Un noir politico complesso e allucinato, intriso di dolore e disillusione. Il ritmo è serrato, nervoso, lo stile marcatamente espressionista per rendere la tossicità o la follia dei personaggi, commoventi e sgradevoli al tempo stesso. Dominato da un senso di catastrofe imminente e dal desiderio di autodistruzione, onnipresente, "Aquile e angeli" è una storia d'amore tragica e bizzarra, un incubo a trecentosessanta gradi.