L'aquila e il sole

Storia coinvolgente dalla lettura molto scorrevole che si affaccia su un possibile scenario. Facilmente immedesimabili nella descrizione dei luoghi cui pare addirittura assaporarne gli odori. Riesce a catturare l'attenzione del lettore spingendolo in volata alla fine del libro. Spero in tuoi altri libri. Bravissimo Alberto.

Sono stato rapito dalla storia, che con il ritmo veloce della narrazione, la descrizione dettagliata dei luoghi e soprattutto la curiosità che riesce ad infondere, mi ha costretto a leggermi il libro tutto d'un fiato. Complimenti all'autore, che pur essendo esordiente, denota abilità e proprietà di linguaggio non comuni. Fantastiche le definizioni di "viaggiatore" e "turista".

Nel dare un giudizio sul tuo lavoro mi limiterò a fare solo alcune considerazioni per non cadere inevitabilmente nel desiderio di farti mille domande che servierebbero solo a soddisfare la mia curiosità.Devo premetterti che mi è stato comunque impossibile leggere con imparzialità ed estraniandomi dal fatto che l’abbia scritto una persona che conosco e con la quale ho condiviso delle esperienze. Sinceramente,dietro la facciata dal romanzo avvincente e tecnicamente ben strutturato (giallo ?!) ,credo che ci sia una profonda storia di vita ,di condizione, che non può appartiene ad un preciso “genere” letterario. Dando per scontata l’indubbia capacità tecnica,la tua grandissima abilità è stata quella di metterti a “nudo”,di rappresentare il dualismo che costituisce la tua personalità : da una parte l’analitico in grado di giocare facilmente con la logica delle cose ed affascinato dalla conoscenza, dall’altra un insospettabile (per chi non ti conosce bene) ricercatore e “buongustaio” di emozioni. Sulla prima caratteristica non vorrei soffermarmi visto che è strettamente collegata alla capacità intellettiva di ogni individuo,ma,sulla seconda…ecco che emerge prepotentemente il filo conduttore della vicenda:la ricerca spasmodica del sogno,la fuga al di sopra di qualsiasi altra priorità.In fondo non è questa la vera essenza del viaggiare? Quando si ritorna da un viaggio appagati dalle esperienze vissute e si è temporaneamente soddisfatto il desiderio di evasione,si tende a rendere partecipi di tutto questo anche altre persone:quello che tu hai fatto in modo “toccante”,creando un equilibrato miscuglio di ragione e sentimento,di sicurezza e precarietà. Mi pare che tu abbia trovato il mezzo ideale per esprimerti e per fare qualcosa che veramente ti soddisfi e piaccia. Rimane sempre il mistero di come possano coesistere nella stessa persona espressioni così alte di due modi di essere diametralmente opposti. Ti auguro tanta fortuna.