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L' Apocalisse - Robert Schneider - copertina
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L' Apocalisse - Robert Schneider - copertina
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Descrizione


Nella chiesa di San Venceslao, a Naumburg, in Germania, fa bella mostra di sé un organo riccamente ornato di decorazioni e magnifici intagli barocchi. Risale alla prima metà del XVIII secolo. A Naumburg, intorno al 1746, Bach trascorse nell'allora amena città tedesca cinque giorni e cinque notti. Tra numerose birre di Merseburg scolate, brocche di vino, caffè e tabacco da pipa, Bach ebbe tuttavia il tempo di posare le sue dita gottose sulla tastiera del grande organo di San Venceslao. Che da allora è venerato a tal punto da richiamare a Naumburg una carrettata di professori della Bach Gesellschaft, pronti a ispezionare migliaia di canne pur di far pervenire alle autorità il loro compunto e inoppugnabile parere sullo stato di conservazione del vetusto strumento. Nessuno sa però che dentro il vano dei mantici, nella pancia dell'organo, la sera della vigilia di Natale del 1992 il signor Jakob Kemper, deriso da molti e ignorato dai più, compositore, direttore d'orchestra, ha fatto una scoperta sconvolgente. In un fagotto polveroso ha trovato un incartamento intitolato Apocalypsis Beati Ioannis Apostoli Oratorio, una partitura di 168 pagine di una misteriosa, sconosciuta opera di Johann Sebastian. Dal giorno della scoperta, Kemper si è asserragliato in casa, anche perché la faccenda non è senza conseguenze per lui. Più penetra nello studio di quella strana partitura, più incubi terribili, visioni e presagi oscuri si assembrano nella sua mente...
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Dettagli

2009
22 ottobre 2009
287 p., Brossura
9788854502918

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carneade
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Libro veramente bello,scritto in modo scorrevole e chiaro. Gli appassionati del grande Bach potranno riscoprire,anche se solo nelle ultime pagine,un Bach diverso da come ci viene presentato, ossia un Bach non solo chiesa e famiglia bensì un Bach con difetti comuni a tutti i mortali.Trama letteraria molto ben costruita e coinvolgente. Consigliato a tutti gli appassionati del sommo J.S. Bach e non solo a loro. Robert Scheider continua ad essere un ottimo scrittore e auguriamoci che i sui prossimi romanzi siano appassionanti come questo appena pubblicato. CARNEADE

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Voce della critica

L'autore ritorna alla musica, oggetto della sua formazione universitaria e del suo primo acclamato romanzo, ma sembra aver trovato un registro meno cupo, alleggerito dall'ironia. Anche qui il protagonista, Jakob Kemper, è un outsider e un perdente, compositore e direttore d'orchestra mancato, organista e insegnante autodidatta in una cittadina dell'ex Rdt. Naumburg è conosciuta per aver dato i natali a Nietzsche e per il suo duomo romanico, ornato da statue dei benefattori di straordinaria individualità e ricchezza espressiva. L'organo che Jakob suona, in San Venceslao, è stato collaudato da Johann Sebastian Bach, e deve essere ora sottoposto a un accurato restauro. Jakob si scontra con il presidente della società bachiana, un barone universitario spocchioso, e va a trovare il "suo" organo per l'ultima volta alla vigilia di Natale del 1992, insieme al piccolo fratellastro. Dentro l'enorme organo il bambino trova un manoscritto autografo di Johann Sebastian Bach del 1746, l'Apocalisse di San Giovanni. Questa potrebbe essere per Kemper l'occasione sempre sognata per uscire dall'anonimato della sua vita meschina, ma lo studio delle 168 pagine dell'oratorio riserva una drammatica sorpresa: lo spartito sembra in grado di evocare il passato, il rimosso e perfino il futuro.
È una satira pungente quanto spassosa del mondo della musica: il fatuo organista e direttore d'orchestra di fama mondiale la cui ambizione è dirigere la Passione secondo Giovanni in meno di un'ora e quaranta minuti, i boriosi musicologi che si rifiutano di riconoscere un manoscritto autografo di Bach quando ce l'hanno sotto il naso. Fa eccezione uno studioso giapponese, che rimane così sconvolto dall'Apocalisse da scongiurare Jakob di distruggerla, perché "fa precipitare il cuore in un abisso senza fondo (…) Chi può sopportare il proprio giudizio universale?". E allora ecco che Kemper rimette la partitura nel vano dei mantici dell'organo. L'epilogo è un divertente pezzo di bravura in cui Bach, vecchio e malato, si reca a Naumburg per collaudare l'organo in compagnia del suo futuro genero e brontola e si lamenta e lo tormenta in continuazione, finché questi fa cadere la borsa con la "musica dell'inferno" all'interno dell'organo.
Per i musicofili L'Apocalisse è una vera delizia, ma il libro offre anche altri elementi interessanti: la difficile interazione intertedesca pochi anni dopo la riunificazione ("Kemper sentì il vento nuovo, la fredda brezza dell'arroganza e della saccenteria"), i complessi rapporti del protagonista con il padre, con le donne e con il mondo in generale. Robert Schneider non ha mai più goduto del successo del suo debutto, confermandosi autore arduo, di atmosfere oscure e angosciose, ambienti claustrofobici che ricordano il suo villaggio sulle Alpi austriache. Questo potrebbe essere il romanzo della svolta, del distacco ironico, non a caso la critica ha intravisto echi manniani nella sua dimensione faustiana, e certamente non solo perché la cittadina natale dei protagonisti del Doktor Faustus sembra identificabile con Naumburg.
Marina Ghedini

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Conosci l'autore

Robert Schneider

(Bregenz 1961) scrittore austriaco. Autore di prosa e di pièce teatrali, ha esordito con il romanzo Le voci del mondo (Schlafes Bruder, 1992, premio Grinzane), una sorta di fiaba narrata senza inganni retorici e con ironia «romantica», primo libro di una trilogia che si completa con Maudi che camminava sull’aria (Die Luftgängerin, 1998) e Cara signora America (Die Unberührten, 2000), romanzo sospeso tra magia e realtà, in cui si muovono esseri disperati che pure conservano una propria angelica innocenza. Sono poi seguiti Il papa e la ragazzina (Der Papst und das Mädchen, 2001), Ombre (Schatten, 2002), costruito su due lunghi monologhi, e il romanzo storico Kristus (2004), opere che manifestano la volontà di liberarsi di una narrativa prettamente materialistica e incentrata sulla società.

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