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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2021
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«Vincitore del National Book Award, è un lungo monologo sul riscatto dal “dolore”, l’elaborazione del lutto, […] uno studio sull’innaturalità del morire.» - Il Manifesto
«A volte, per sopravvivere, bisogna “negare” la morte; a volte è necessario ricorrere al pensiero magico, che supera l’irreversibilità del passato proiettando sul presente le conseguenze di situazioni che nella realtà si sono svolte in modo diverso.» - Blow up
«Joan Didion ha usato sé stessa come scandaglio di dolore e riflessioni sul rapporto tra morte, dolore e scrittura.» - Wired
Dicembre 2003. Qualche giorno prima di Natale, gli scrittori John Gregory Dunne e Joan Didion vedono una banale influenza della loro unica figlia Quintana degenerare prima in polmonite, poi in choc settico. Soltanto qualche giorno più tardi, rientrati da una visita alla figlia ancora grave in ospedale, John e Joan siedono a tavola: all'improvviso l'uomo cade a terra e, in pochi minuti, muore d'infarto. "La vita cambia in fretta", scriverà Joan Didion qualche giorno dopo. Per oltre un anno la vita di Joan Didion è stata schiacciata dalla portata di questi due eventi, e questo libro è il resoconto di quell'anno, del tentativo di venire a patti con il modo repentino in cui la sua vita è stata stravolta. Diventa faticoso allora il dialogo tra la realtà e le strategie che si mettono in atto per accettarla: se per sopportare la malattia della figlia studia testi di medicina, si rende insopportabile alle infermiere dell'ospedale e si rivolge ad amici in cerca di numeri di telefono e indirizzi di ottimi medici, allo stesso tempo si rende conto che la morte e la malattia sono eventi che al di là dal suo controllo la lasciano in preda dei suoi ricordi, e si sorprende a pensare come i bambini: "come se i miei pensieri o i miei desideri avessero il potere di rovesciare la storia dei fatti".Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi ritrovo stranamente perplessa nel giudicare questo libro. Lo definirei opprimente e noioso, anche se è abbastanza convincente nella autenticità dell'esperienza vissuta. E' come se l'autrice ci volesse infliggere la descrizione minuziosa dei suoi momenti di lutto per liberarsene lei e caricarli su di noi. Ecco questo è esattamente quello che ho provato. A consolazione dei lettori potrei dire che ho conosciuto molte più vedove rinate a nuova vita che vedove afflitte....
Uno profondo, vero, sincero sul dolore della pardita. un tema che riguarda ognuno e che ancora oggi è tabù. da leggere
Struggente, sincero, chirurgico.
Recensioni
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