L' anno che cambiò il mondo. La storia non detta della caduta del Muro di Berlino

Ricco di curiosità sulla capitale tedesca e di ricordi sulle due Germanie. Tema centrale è la riunificazione, nelle parole di chi l'ha vissuta, siano giornalisti, artisti o gente comune. E' un libro che si apprezza ancor di più dopo aver camminato per le vie di Berlino ed essersi lasciati catturare dal suo fascino. Quel frangente di storia in cui è caduto il Muro e gli anni seguenti sono narrati non solo attraverso le decisioni politiche e i cambiamenti sociali, ma soprattutto attraverso le interviste a chi si è trovato faccia a faccia on una quotidianità differente dall'oggi al domani. Si parla di come Ossis e Wessis si vedevano reciprocamente e della vita ai tempi della Stasi, dell'angoscia degli intellettuali e del risveglio dello spirito di popolo tedesco. Lettura interessante e scorrevole.

E' un breve saggio molto interessante, che dà una buona panoramica sugli eventi di quel 1989, eventi sui quali ancora non è possibile trovare ampia bibliografia accessibile ai lettori "non tecnici" come me: l'impostazione e lo stile "da giornalista" rende la lettura piacevole e accessibile a un ampio pubblico

Il 1989 è stato veramente un anno che ha cambiato il mondo. Meyer ce lo racconta da un'ottica (forse eccessivamente) americanocentrica. Sembra peraltro che il giornalista statunitense si trovi sempre al posto giusto al momento giusto, in modo che il suo libro mette in evidenza il suo intuito da reporter. Ma non gli si può negare il merito di avere riportato la luce su un periodo storico, su un anno che, venticinque anni fa, cambiò davvero il mondo per come molti di noi l'avevano conosciuto.