L'anima del mondo. Conversazione con Silvia Ronchey

l’idea di anima nella psicanalisi è stata recuperata da Hillman guardando a Roma, Grecia, Rinascimento, Romantici assieme all’idea socratica del daimon (personificazione del destino): l’anima ci sceglie per vivere la sua vita. Concezione del nostro fato, idea psicologia basilare anche in India. Il caos ha lo scopo di “fare anima” nel bisogno di realizzare il suo destino in terra, sollecita il coinvolgimento. Anche la politica non è data senza anima . Occorre preservare certi miti che sono in pericolo, anche se l’ideale, è sempre un fallimento . Ma «tutte le cose sono piene di dèi» per cui tornare alla grecia è un tornare alla sanità mentale. Gli dèi ritornano nei nostri sintomi, li ritroviamo nel rimosso, in ciò che è dimenticato. Il mito dice: hai una tragedia e si va molto più in profondità, nella riflessione sulla vita. Il senso tragico della vita è estremamente importante: da questo deriva l’arte. Si recupera l’anima al mondo ricreando una psicologia politeista. Nel sogno si include il sognatore non l’inverso nella lenta discesa nell’Ade: l’anima è una prospettiva piuttosto che una sostanza nella psicologia archetipica, dove la meta è dell’eterno circolare ritorno nel procedimento analogico di riconduzione del microcosmo al macrocosmo è simile a quello dell’alchimia o dell’astrologia o dell’antica medicina. Ottimo volume sulle idee e l'approccio di Hillman

Una conversazione sulla vita, il lavoro, l'analisi psichica del grande junghiano statunitense. Importante perche' consente al lettore di entrare nella "macchina" di pensiero, di scrittura e di attivita' quotidiana dell'Autore. Si poteva intitolare: Vita quotidiana di Hillman, ma non solo. Non solo Hillman e non solo vita quotidiana. Libro affascinante, anche se alcune sue affermazioni su Marx e Freud vanno prese con le molle, per esempio quando parla di religione, mentre sono importanti le sue affermazioni Nietzche e sulla musica moderna. Semplice da leggere, per un lettore mediamente colto.