Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

L' angelo di fuoco - Valerij Brjusov - copertina
L' angelo di fuoco - Valerij Brjusov - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 12 liste dei desideri
L' angelo di fuoco
Attualmente non disponibile
17,10 €
-5% 18,00 €
17,10 € 18,00 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
L' angelo di fuoco - Valerij Brjusov - copertina

Descrizione


Ruprecht, lanzichenecco che aveva partecipato al Sacco di Roma e alle prime pericolose spedizioni nelle giungle del Nuovo Mondo, uomo razionale del suo tempo, formatosi ai dibattiti sulla Riforma, sui libri di Erasmo da Rotterdam, Pico della Mirandola, Copernico, non riesce, nonostante le sue qualità di avventuriero e di umanista, a opporsi ai fascini paralleli di Renata, donna di morbosa sensualità, e del Diavolo. Travolto dall'amore per Renata e da un'attrazione crescente per il mondo dell'occulto, Ruprecht va alla deriva attraverso scene di possessione, sabba, incontri col Maligno, processi d'inquisizione, duelli d'onore, visite ai grandi dotti del suo tempo, tra cui Agrippa di Nettesheim e il dottor Faust, nello scenario favoloso di una Colonia cinquecentesca.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

E/O
1984
22 gennaio 2007
441 p., Brossura
9788876417528

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
(2)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(1)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Daniele
Recensioni: 5/5

L'Angelo di fuoco è uno dei capolavori della letteratura russa dell'inizio del XX secolo, e senz'altro il capolavoro della prosa sombolista. Valerij Brjusov è stato il grande leader dei simbolisti: coltissimo, "dal verso d'acciaio" secondo la definizione di Blok, rivoluzionò il verso russo solo come Pushkin, prima di lui, seppe fare. Seguendo la tecnica del manoscritto ritrovato, Brjusov ci propone la vicenda del lanzichenecco Ruprecht che, sullo sfondo di una Colonia favolesca, si innamora di Renata, donna di una sensualità morbosa ed erudita di arti magiche. Fedele allo schema di dotto rinascimentale, Ruprecht conosce a menadito il latino e la cultura classica, si interessa di magia, disprezza il Medioevo, è un fervente controriformista (nella prima versione era anche previsto un incontro con Lutero). Attraverso la vicenda, che si dipana fra streghe, sabba e roghi dell'Inquisizione, Brjusov racconta l'atmosfera di una Russia zarista, ormai cadavere putrefatto, la quale aspettava solo che l'uragano d'Ottobre di scatenasse. Inoltre, fornisce un quadro significativo e spesso ferocemente ironico dell'ambiente letterario russo, del quale lui stesso faceva parte: Ruprecht,spesso, è un'sutoconfessione di Brjusov stesso e, a dimostrazione di ciò, abbiamo il duello che questi ha col conte Heinrich, amante di Renata, è proprio quello fra Brjusov e Andrej Belyj (il conte Heinrich) a causa di Ljubov' Mendeleeva (moglie di quest'ultimo). Come tutti i simbolisti, la sua abilità e di dire le cose senza affermarle, e di creare un'atmosfera spesso diafana e sognante. Un bel libro, consigliato soprattutto a che ama il romanzo storico intrecciato col fantastico.

Leggi di più Leggi di meno
Giuliana
Recensioni: 1/5

Per essere un romanzo storico "L'angelo di fuoco" è fin troppo improbabile, per essere surrealista ha un piglio razionaleggiante fuori luogo. Ruprecht, l'ex lanzichenecco con la più vasta cultura letteraria classica e rinascimentale che si sia mai vista (e che non disdegna di esibire in frequenti e prolisse citazioni), accompagna Renata, una giovane donna certo avvenente ma gravemente isterica e disturbata alla ricerca del suo amante perduto, un certo conte Heirich di cui era stata la mantenuta per breve tempo convinta che attraverso di lui fosse amata da un angelo. I personaggi non sono credibili perché non vengono approfonditi e la lettura è impedita dalla narrazione che accenna di sfuggita agli eventi preferendo darne un'interpretazione, nonché frequenti digressioni erudite del narratore-Ruprecht. Semplicemente letale.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(1)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

Renata e Ruprecht,– immagine della stessa lettera, erre, al femminile e al maschile, inseguono il fantasma rinascimentale di un corpo di perfetta bellezza: Madiele, "angelo tutto di fuoco, con un vestito candido come la neve", gli occhi azzurri come il cielo e i capelli come sottili fili d'oro. L'angelo di fuoco è il titolo del romanzo russo su tema straniero scritto da Valerij Brjusov tra il 1904 e il 1908, di cui Sergej Prokof'ev coglierà il soggetto sulfureo e stimolante per l'omonimo dramma musicale che non potrà mai sentire integralmente. Le edizioni e/o ristampano ora il romanzo, riprendendo l'accurata edizione del 1984 di Cesare G. de Michelis.
Brjusov, uno dei capiscuola del simbolismo russo, poeta conciso, dal "verso d'acciaio", secondo l'espressione di Aleksandr Blok, ricorrendo al classico procedimento del "manoscritto ritrovato" ci presenta la lunga confessione autobiografica che Ruprech avrebbe scritto nell'inverno del 1535 a Bilbao, in attesa di reimbarcarsi per il Mondo Nuovo da cui era giunto in Europa circa un anno e mezzo prima.
Un tempo studente turbolento negli ambienti goliardici di Colonia, che abbandona in cerca di avventura, poi lanzichenecco che partecipa al sacco di Roma, Ruprecht, "cotto dal sole dell'equatore e arso dal vento degli uragani dell'oceano", di ritorno sulle orme del proprio passato, incontra Renata, donna tortuosa e passionale, dal cui essere si espande un potere magico che paralizza la sua volontà con una forza quasi soprannaturale. Il loro primo incontro nell'oscurità di una fetida locanda, in cui la donna gli narra convulsamente la propria vita dominata dalle apparizioni di un angelo di luce e da possessioni demoniache, segna l'inizio del naufragio dell'esistenza di Ruprecht e delle sue antiche convinzioni di umanista, nell'incapacità di sfuggire al fascino parallelo della donna-amante-strega e del maligno.
I fenomeni soprannaturali nell'Angelo di fuoco occupano un posto essenziale e, se in un primo tempo la frontiera tra reale e soprannaturale resta intangibile, proprio quando l'angelo di fuoco sembra materializzarsi nell'apparizione umana del conte Heinrich, le manifestazioni diaboliche si affermano a poco a poco in tutte le sfere del romanzo. Il confronto fra reale e soprannaturale, fra bene e male, incarnato da Renata e da Ruprecht, rappresenta simbolicamente l'opposizione tra medioevo occultista, nella follia distruttrice di Renata, e Rinascimento ottimista, nel realismo benevolo di Ruprecht. L'angelo di fuoco è una vera e propria antologia di scienze occulte e al tempo stesso un trattato esemplare di confutazione della magia come scienza esatta. Sullo sfondo fantastico di una Colonia gotica e brumosa, nel logorante alternarsi di ostilità e intimità con Renata, Ruprecht subisce tutte le tappe dell'iniziazione, alla costante ricerca di una risposta alla domanda che lo tormenta: che cos'è la magia? Verità o inganno? Scienza oppure no? Fruga tra i trattati, studia la Cabala, si incontra con i più grandi dotti del tempo: Agrippa di Nettesheym, il mago e filosofo rinascimentale autore del trattato De occulta philosopia (1510),anch'egli travagliato dallo stesso dualismo scienza-magia; il dottor Faust, che va peregrinando per il mondo in balia del suo Mefistofele; il medico e occultista Johann Weyer, che vede nella stregoneria di Renata solo la malattia di una donna isterica e melanconica.
Per un'opera datata agli albori del XX secolo non si può certo ignorare il contesto culturale delle ricerche di Freud: L'angelo di fuoco offre anche un esempio di apertura al mondo dell'inconscio; vista in prospettiva psicoanalitica, Renata appare come una donna che opera un transfert dei suoi sogni infantili, in cui Madiele assumeva l'aspetto di una farfalla vermiglia dalle ali di neve per celarsi nel folto dei suoi capelli, sul personaggio umano e reale del romanzo. Il titolo riflette tutta l'ambiguità di Madiele, angelo, ma al tempo stesso di fuoco, quasi a sancire che non esiste differenza tra angelo e demone. La stessa Renata, di fronte a chi l'accusa di stregoneria, afferma l'immanenza divina delle visioni che la assalgono, fino a enunciare che "ovunque abita la santità, le si accompagna il Diavolo". Ma chi è abitato da un demone si tramuta impercettibilmente in un demone e giunge al punto di desiderare l'estinzione fisica del corpo per potersi congiungere al proprio vero io che ne determina il movimento. L'angelo di fuoco, oltre che un "dramma etico", è anche un magnifico romanzo d'amore, violento e fatale.   Nadia Caprioglio

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Valerij Brjusov

(1873-1924) Poeta e scrittore russo, introdusse in Russia i motivi e le forme del decadentismo e del simbolismo europei. Motivi ispiratori della sua opera sono l'erotismo, il gusto dell'esotico e del satanismo.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore