Gli angeli di Mons

Esile volumetto comprendente i quattro microracconti (soltanto una trentina di pagine in totale, il resto del libro è costituito dall'apparato critico redazionale di Machen e del traduttore italiano) che costituiscono il mini ciclo di Machen dedicato alle storie sovrannaturali ambientate nella Grande Guerra. A mio parere nulla di entusiasmante in confronto alle altre opere di Machen che ho letto ( Il terrore, Il piccolo popolo, La piramide di fuoco e un racconto tratto da I tre impostori), pervase di occulto, esoterismo e di resti del passato pagano che sopravvivono nel presente e decisamente superiori a questo ciclo. Nel confronto con un'altra storia di fantasmi della Grande Guerra, moderna e sicuramente debitrice di Machen, quale L'ombra di Achille, della straordinaria ed erudita Ben Pastor, queste storie ne escono decisamente battute. Decisamente deprecabile l'ostensorio, che dipinge i tedeschi come belve inumane (e non lo erano affatto nella Grande Guerra) e scialbo Il riposo dei soldati. Molto più interessanti sono invece Gli Arcieri, ed ancora di più Il bagliore accecante, il migliore della raccolta, a mio parere.

Una serie di classici del fantastico. Da leggere.

Piccola antologia formata da quattro racconti brevi intrisi di misticismo bianco, di cui due autentici gioielli, "Gli arcieri" o "Gli angeli di Mons", storia che all'epoca suscitò notevole interesse, perchè molti inglesi credettero davvero all'invenzione fantastica creata da Machen sul mito di San Giorgio riproposto sul campo di battaglia, e "L'ostensorio", potente racconto di una vendetta soprannaturale contro un soldato tedesco macchiato di un terribile delitto. Machen nel pieno della maturità artistica, lontano dagli orrori dei suoi primi lavori, ma sempre mistico e visionario nell'osservare la realtà con occhi indagatori, realtà che secondo il grande autore gallese, occultava agli sguardi profani messaggi e codici provenienti da altre dimensioni più complesse e misteriose della nostra.