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scheda di Franzinetti, G., L'Indice 1991, n. 9
Pietro Dini (uno dei più importanti baltisti oggi attivi in Italia) fornisce in questo libro qualcosa che appare ben di rado nel panorama editoriale italiano (se non attraverso la traduzione di testi prodotti dall'editoria anglosassone o francese): una guida chiara, semplice e documentata a un argomento complesso e poco conosciuto. La formazione da linguista permette a Dini di avere la competenza necessaria per affrontare le caratteristiche linguistiche, letterarie e storiche delle culture e delle società dei paesi baltici. Come è noto, l'apparente inaccessibilità delle lingue baltiche propriamente dette (il lituano e il lettone) e di quelle ugro-finniche (l'estone) rispetto alle altre lingue parlate in Europa ha ostacolato in parte i contatti con le altre culture europee; la storia degli ultimi cento anni ha poi posto ostacoli ancor più decisi a questi contatti. La prima parte del libro consiste in una presentazione dei dati essenziali delle lingue, delle culture e della storia di Lituania, Lettonia ed Estonia sino al 1988. (Il testo è corredato sia di cartine storiche sia di dati sulla composizione etnica di questi paesi). Nei limiti consentiti dallo spazio, la trattazione è equilibrata e completa. La seconda parte del libro, dopo un capitolo sull'emigrazione baltica dalla fine della seconda guerra mondiale e la conferma dell'annessione sovietica (capitolo che contiene un prezioso elenco degli enti che forniscono informazioni in occidente sugli eventi nei paesi baltici) contiene un "Diario baltico" dell'autore sul 1988-89, e si conclude con un bilancio della questione baltica oggi (intendendo per "oggi" una data anteriore all'agosto del 1991). Segue una bibliografia ragionata, che elenca i diversi studi esistenti nelle diverse lingue (indoeuropee e non) sugli argomenti trattati nel libro. È particolarmente utile e rilevante la segnalazione di diverse pubblicazioni italiane sui paesi baltici, spesso disperse e inaccessibili. Per quanto riguarda la storia, le uniche omissioni di rilievo sono il libro di Eric Christiansen, "Le crociate del nord. Il Baltico e la frontiera cattolica (1100-1525") (II Mulino, Bologna 1983, ed. orig. 1980) e il recente testo di David Kirby, "Northern Europe in the Early Modern Period. The Baltic World, 1492-177" (Longman, London 1990).
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