Anadolu Ejderi

Questa acclamata artista di Istanbul presenta un indimenticabile quarto album, Anadolu Ejderi (Anatolian Dragon). Basandosi sul suo mélange di psichedelia turca, commenti di forza e sonorità retro-futuristiche, la sua visione è più personale e senza compromessi. Coraggio. Audacia. Queste sono le parole d'ordine che hanno guidato la turca Gaye Su Akyol durante la realizzazione di Anadolu Ejderi, il suo primo disco completo dopo quattro anni. Dagli anni futuri a quelli passati, i testi di Akyol attirano, lasciano perplessi e spesso colgono di sorpresa, come nel brano finale dell'album, "Içinde Uyanıyoruz Hakikatin" ("Ci stiamo svegliando nella realtà"). Dopo un'inquietante linea di tastiera iniziale, la sua voce offre i sorprendenti versi "Sono Syd Barrett dei Pink Floyd/ Brian Jones dei Rolling Stones". Dal punto di vista musicale può sembrare il brano più vicino a una canzone occidentale diretta, ma, nota Akyol, "si sente anche un folk turco inesistente". Il verso "Anadol è la mia macchina del tempo, ho accostato nel 1980 il 12 settembre" mette tutto a fuoco come un lamento per il suo Paese prima del colpo di Stato di quell'anno.