Amore siberiano

Vittorio, il protagonista del libro, è uno degli alpini sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale. E' scampato al massacro dei detenuti del “lager 33” da parte dei russi ma finisce nei campi di concentramento in Siberia. Il libro fa riferimento ad eventi realmente accaduti: i campi di concentramento in Siberia, il travaglio di famiglie intere deportate e soldati italiani che vengono inghiottiti dalla macchina di morte di Stalin. Il rapporto umano, il senso dell'aiuto, l'amore per il prossimo sono valori di cui ci siamo dimenticati ma nel romanzo, prevalgono dall'inizio fino alla fine. Le vicissitudini della vita in prigione ed altri eventi portano i protagonisti sulla giostra del destino sempre più in basso, al limite dell'esistenza, nei luoghi più severi della Siberia. Solo dopo la morte di Stalin, Maria, Stefania e Vittorio, con la piccola Aurora, si possono riunire e tornare in Bessarabia (Repubblica Moldova), ma ormai tutto ha l’impronta dell'Unione Sovietica. È un romanzo che svela un evento di cui nessuno abbia mai parlato prima e che ha sempre fatto scomodo alla Russia comunista.

"Amore siberiano" è un libro che, oltre a un'invidiabile statura letteraria, rivendica il valore di testimonianza storica, nella speranza che il sacrificio di tanti dimenticati sia di monito alle future generazioni.