L' amore e le foreste

L'intervista di Wuz.it

Wuz - Come l’inizio del suo romanzo, anche a me è venuta voglia di conoscere Bénédicte Ombredanne, leggendo la sua prima lettera. Si nasconde un mondo intero dietro quest’eroina idealista, questa Emma Bovary contemporanea. Vorrebbe presentarcela brevemente, come se parlasse di una sua amica?

E. Reinhardt - È una donna molto sensibile, idealista, intelligente, con una vita interiore assai ricca che lei ama molto alimentare. Bénédicte si rifugia tantissimo nella sua vita interiore per poter sopportare la vita coniugale, irreale, e si rifugia moltissimo nei propri sogni e nella propria lettura. Quello che direi è che Bénédicte Ombredanne è prima di tutto una lettrice. Questo mi è sembrato importante perché mi permette anche di dire che cosa può significare la letteratura, i libri, nella vita di una persona, dell’incanto che possono far nascere, un incanto senza il quale queste persone non potrebbero vivere, andrebbero a finire nel nulla, soprattutto perché nella realtà non sono persone felici. Bénédicte è una persona che vive molto di più all’interno di sé stessa che al di fuori […], anche se a volte è animata da un eccesso di ribellione, o da un desiderio di liberazione che non durano mai a lungo e non riesce a far durare a lungo questi momenti perché non è in grado di farsi carico delle conseguenze di determinate decisioni, e di trovarsi in una situazione di guerra, di conflitto.