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American dream. Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat
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American dream. Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat - Marco Cobianchi - copertina
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American dream. Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat

Descrizione


Missione compiuta. Marchionne l’infallibile è riuscito nell’impresa disperata di salvare la Fiat. A quale prezzo? La più grande industria italiana è destinata a diventare parte di una multinazionale che sarà quotata a New York, che avrà sede ad Amsterdam e che pagherà le tasse a Londra. Una fuga dall’Italia dopo anni in cui lo Stato, cioè i contribuenti, ha foraggiato l’azienda per miliardi di euro via rottamazioni, sussidi indiscriminati, fondi pubblici alla ricerca e allo sviluppo, cassa integrazione... Un polmone artificiale che ha dato ossigeno a un’industria in fin di vita, con la famiglia Agnelli che non ha messo un euro ma ha continuato a incassarne. Marco Cobianchi alza il sipario sui dieci anni dell’era Marchionne appena compiuti. Mette in fila i fatti: le promesse e le bugie, il carosello dei piani industriali (ben otto in nove anni, e mai realizzati), i bilanci e un debito considerato “spazzatura” dalle agenzie di rating, la trasformazione della Fiat in una finanziaria, i flop internazionali (Cina, Russia, India). I numeri non lasciano scampo: oggi Fiat perde 911 milioni di euro mentre Chrysler guadagna un miliardo e 854 milioni. Gli stabilimenti italiani divorano gli introiti di quelli d’oltreoceano e per questo sono a rischio chiusura nonostante tutti dicano che no, non è il caso di preoccuparsi. La casa di Marchionne a Detroit è l’ultimo atto di una lunga liaison internazionale. Il sogno americano è diventato realtà. Era proprio destino.
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Dettagli

2014
8 maggio 2014
160 p., Brossura
9788861905832

Conosci l'autore

Marco Cobianchi

1966, Milano

Giornalista di Panorama, da sempre si occupa di economia. Per scrivere Mani bucate (Chiarelettere 2011) ha letto centinaia di pagine di documenti europei, rapporti di spesa, gazzette ufficiali nazionali, regionali, comunitarie e molto altro. Documenti tecnici per lo più sconosciuti, ma che gli hanno permesso di compiere un viaggio in profondità nel cuore di un sistema economico che non è liberale, non è statalista, ma sussidiato. È autore anche di BLUFF. PERCHÉ GLI ECONOMISTI NON HANNO PREVISTO LA CRISI E CONTINUANO A NON CAPIRCI NIENTE (Orme, 2009).

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