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Non metto una stella solo perché il libro scorre bene. Tentativo falsissimo di rifare una verginità agli USA, cercando di mitizzare le idee che stanno alla base di quel paese criminale ed enfatizzando la falsa contrapposizione tra democratici e repubblicani, tacendo sul fatto che la guerra in Vietnam l'avesse iniziata Kennedy e che Clinton sia stato uno dei presidenti più duri verso gli immigrati. Non parliamo poi della visione a senso unico della democrazia, che secondo l'autore o è liberale o non è
Ho trovato questo libro falso e partigiano.Meglio se Colombo scrivesse del suo sevizio alla corte degli Agnelli.
Questo libro nasce dal tentativo di capire perché gli USA, che tutti noi occidentali abbiamo idealizzato e guardato come un mito e un esempio, adesso si trovano a teorizzare attacchi a paesi in cui proiettano tutto il male (stati canaglia) e a giustificare la guerra in Iraq come giusta e 'preventiva'. Colombo appare comunque un ammiratore degli USA e dei suoi miti come i Kennedy e i Clinton. E' un libro da leggere e su cui successivamente riflettere per rispondere alle domande: fino a che punto noi italiani siamo ancora quelli che negli anni '50 e '60 vedevano l'America come il paese dei sogni? E se c'è un'America 'buona' e rispettosa delle leggi e dei diritti umani, Bush e il suo staff da dove provengono? (non credo che possano essere gli alieni cattivi dei tanti films americani, anche se ci sarebbe da sperarlo dato che alla fine vengono sempre sconfitti). Furio Colombo ricorda soltanto altri personaggi 'positivi' degli Usa ma nulla dice degli altri che hanno commesso delitti atroci come lo sterminio degli indiani o le gravi discriminazioni razziali. Roosvelt, che Colombo cita come personaggio 'positivo', era lo stesso che diceva di preferire un indiano morto ad uno vivo. L'uguaglianza e la libertà, che Colombo esalta come valori USA, possono esistere veramente in una realtà in cui le ingiustizie si fanno sempre più gravi? Il libro può far riflettere sulle nostre idee di America, su come ancora oggi non siamo in grado di condannare lo sterminio degli indiani mentre commemoriamo e condanniamo (giustamente) quello degli ebrei. Oggi qualcuno ha ancora difficoltà ad usare gli stessi pesi e le stesse misure di fronte ai crimini americani e a quelli di altri paesi, ma i crimini sono sempre crimini e sempre da condannare senza guardare le bandiere. Colombo fa interessanti citazioni di pubblicazioni di premi Nobel il cui pensiero, a mio avviso, si deve conoscere per capire il presente di questo nostro assurdo mondo. La terribile realtà che Bush sta creando è, purtroppo, parte di questo mondo ed è parte degli USA.
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