Trilogia del ritorno: L'amico ritrovato-Un'anima non vile-Niente resurrezioni, per favore

Un breve capolavoro diviso in tre parti. Nella prima è racchiusa, in meno di cento pagine, la storia dell'amicizia tra due adolescenti negli anni che hanno preceduto la seconda guerra mondiale, quando nessuno si aspettava la tempesta che si sarebbe abbattuta sul mondo, eccettuati forse i genitori del protagonista che lo fanno fuggire dalla Germania. Finita la guerra, questi viene a sapere quasi per caso qual è stato il destino del suo unico amico dei tempi del liceo... e qui mi fermo per non guastare la sorpresa del lettore. Il protagonista della seconda parte della trilogia è Konradin von Hohenfels, che ha partecipato alla fallita congiura di von Stauffenberg per uccidere Hitler. E' in attesa di essere giustiziato e scrive una lunga lettera al suo amico Hans nella quale ripercorre, viste dall'angolazione di un condannato a morte, le vicende dell'amicizia tra un nobile tedesco ed un ebreo. Nella terza parte della trilogia si immagina che l'ebreo Simon Elsas, riparato negli Stati Uniti per sfuggire alla persecuzione nazista, ritorni vent'anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale nella sua città natale. Qui dovrà fare i conti con il passato, con i vecchi compagni di liceo sopravvissuti agli orrori della guerra e con un suo amore mai dimenticato. Ripartirà frustrato e deluso. Raccomando vivissimamente di leggere il piccolo capolavoro (scusate se mi ripeto!).

Tre racconti sul tema della responsabilità individuale nella tragedia della Germania nazista. Un crescendo stilistico, qualitativo e narrativo. Il terzo e' il migliore, l'autore appare più sicuro, la scrittura più fluida nel narrare del ritorno, casuale e temporaneo, di un ebreo tedesco nella sua ( ma non più sua) vecchia città sveva di passaggio tornando negli Stati Uniti, patria adottiva. Il secondo, la lettera di un nazista pentito condannato a morte per aver congiurato contro Hitler, all'amico d'infanzia, brillante ma ebreo, e' toccante ma a tratti ripetitivo. Il primo racconto e' stato il più celebrato, forse per il film trattovi, ma è decisamente il meno convincente con la sua prosa incerta e priva di sorprese.

Tre piccoli capolavori, riuniti in un unico libro, hanno la capacità di raccontare a un livello veramente alto la tragicità del momento storico in cui esplose il nazismo.