La terapia dei dolci

La traduzione è pessima! Peccato perché il libro merita... Sarebbe da leggere in lingua originale.

Molto bello e coinvolgente. Ti fa subito entrare nel pazzo mondo di Julia e delle sue manie. Ti trascina in un posto dove gli psicologi non sono più un aiuto ma una dipendenza e una necessità per superare la frenesia del mondo e i cambiamenti che la vita porta. Può sembrare pesante ma quando tutto è raccontato con una vena comica e autoironica la cosa cambia eccome! Un po' monotona e ripetitiva una delle parti centrali, ma si riprende comunque bene e il finale è scontato ma comunque appagante.

Vivere nella città più frenetica che ci sia rende inevitabilmente un po' "crazy" ed è quello che succede a Julia. Se in più senti addosso la pressione della tua grande famiglia ebrea del Midwest, sei una scrittrice di successo e non vuoi smettere di cavalcare l'onda, la tua migliora amica si trasferisce lontano, tuo marito regista se ne va in California per lavoro e il tuo "strizzacervelli" di abbandona per seguire la moglie in Arizona, beh, a crollare è facile. Julia, una vita ripulita da tutte le sue dipendenze (fumo, marijuana, alcool, etc), quando si vede crollare addosso i pilastri della sua vita si sente inesorabilmente persa e non trova niente di meglio che affogarsi nei dolci. Risultato: la sua forma fisica da perfetta donna in carriera svanisce miseramente e si sprofonda ancor di più nell'autocommiserazione. Strano per una che scrive libri di auto-aiuto non riuscire ad aiutare se stessa. Ma è sempre così e la glassa dei cupcakes sta iniziando a diventare un'ossessione. Forse l'atteggiamento di Julia, estremamente legato alle sue dipendenze (che siano persone o cose), la sta trascinando verso un baratro difficile da comprendere per chi New York l'ha vista solo in cartolina, ma per chi sa cosa significa vivere nella Grande mela comprendere l'atteggiamento di Julia sarà se non facile, almeno possibile. Nella piscina di squali in cui Julia nuota non c'è spazio per i fallimenti. Susan Shapiro rende bene la frenesia di quel mondo vorticoso, le sue ansie, le sue contraddizioni, le sue falsità e le sue bellezze. Julia è un personaggio che sia ama e si odia allo stesso tempo e appare al lettore indubbiamente reale con le sue continue cadute. Un mondo che forse la maggior parte dei lettori non vive sulla propria pelle, ma che attrae, giusto il tempo per fare un giro vorticoso come sulle montagne russe Cyclone di Coney Island, per poi scendere e con la testa ancora sotto sopra capire che la propria tranquillità, esteriore e interiore, non ha prezzo.