L' ultimo pretoriano. Roma caput mundi. Il romanzo del nuovo impero

Andrea Frediani riporta sulla pagina i nomi dei grandi uomini che hanno scritto la storia dell’Impero romano, da Galerio a Licinio, da Massenzio a Costantino, in un racconto avvincente e appassionante.

"Frediani è un grande narratore di battaglie" - Corrado Augias

Rosso. È il colore delle foglie d’autunno. Dei campi dopo una battaglia. È il colore del fuoco che arde nel cuore dei legionari in lotta per proteggere quello in cui credono e le persone che amano. È il colore del sangue versato per difendere l’impero.
E i pericoli, per l’impero, sembrano non finire mai. Ma ora non si tratta più di orde di barbari che attaccano i confini. La minaccia, adesso, arriva dall’interno, è parte dell’impero stesso. Il territorio è sempre più vasto, la nuova religione cristiana sempre più diffusa, la struttura politica sempre più debole e vacillante. E quando l’imperatore Diocleziano decide di abdicare, i pretendenti al trono scendono in campo, dando inizio a un’epoca tormentata, segnata da lotte, intrighi e tradimenti.
Andrea Frediani riporta sulla pagina i nomi dei grandi uomini che hanno scritto la storia dell’Impero romano, da Galerio a Licinio, da Massenzio a Costantino, nomi che richiamano alla mente gli anni trascorsi sui banchi di scuola, calati, stavolta, in un racconto avvincente e appassionante. Ma fa conoscere al lettore anche personaggi meno noti. Come Minervina, la concubina di Costantino, una donna fragile e sola abbandonata dalle persone a cui più teneva, o Sesto Martiniano, il pretoriano che si erge a difensore dei valori di una società che sta lentamente perdendo i suoi punti di riferimento.

Le storie di tutti loro attraversano le pagine, si intersecano, si allontanano e si rincorrono, fino a convergere nella battaglia di Ponte Milvio, il grande scontro destinato a cambiare le sorti dell’Impero romano.