La furia. Il diario del vampiro

un nuovo cattivo si affaccia nella storia, prosegue il triangolo che vede coinvolti Elena, Damon e Stefan, ma nonostante qualche colpo di scena la lettura non mi è parsa così scorrevole come avrei voluto

Continua la lettura di questa saga. Premetto che avevo iniziato a leggere la saga in adolescenza, per poi fermarmi al quinto capitolo nonostante avessi comprato i primi dieci volumi. Credo che fossi troppo piccola quando ho iniziato a leggere questa storia per poterla apprezzare. Andando avanti, tutto diventa sempre più dark lasciando in sottofondo quelli che sono gli argomenti adolescenziali della storia. I personaggi, sebbene i vari libri siano di piu o meno 200 pagine, stanno affrontando una crescita dettata dal susseguirsi degli eventi che li coinvolgono. Questo secondo me è un punto a favore per apprezzare quello che ci viene proposto. Elena pian piano sta abbandonando i suoi fare da reginetta dei ghiacci per diventare una giovane donna più consapevole. Entriamo pienamente nel triangolo che caratterizza questa saga, l'amore tra Stefan Elena e Damon, per scontrarci con un nuovo potere che sta creando caos in città. Sicuramente la storia non spicca per credibilità, o per particolare fantasia. E' vero che i personaggi non sono molto approfonditi e che la storia a volte evolve troppo velocemente, ma credo sia giusto anche considerare il libro per ciò che è. Una storia sicuramente figlia del suo tempo, dove come tante altre serie, la storia non è incentrata tanto sullo sviluppo dei personaggi ma sulle dinamiche che lo coinvolgono. Ogni capitolo comprende una dinamica che coinvolge i personaggi, così come accade nella serie tv, che ormai si discosta completamente dalla serie dei libri. Sicuramente è una storia lunga e piena di avvenimenti che si susseguono.. ma forse il punto di forza è proprio scoprire cosa altro si sono inventati. Il finale e il nemico di questo capitolo sono sicuramente da apprezzare per originalità per chiudere un cerchio alla storia dei personaggi principali, come fine della prima trilogia.

storia raccontata in modo troppo superficiale e poco appassionante