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L' eroe di Trafalgar
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L' eroe di Trafalgar - Bernard Cornwell - copertina
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eroe di Trafalgar

Descrizione


Bombay, 1805: il sottotenente Richard Sharpe, forte della reputazione di valoroso combattente conquistata in India, sta per tornare in Inghilterra allo scopo di entrare nel reggimento delle Giubbe Verdi. Lo attende un lungo viaggio per mare sullaCalliope, a bordo della quale Sharpe ritrova la bellissima e in apparenza irraggiungibile Lady Grace Hale. Ma la navigazione non è tranquilla e la nave stessa è minacciata da un grave atto di tradimento. Gli eventi precipitano, e mentre un aiuto insperato giunge da un vecchio amico di Sharpe, un capitano della Royal Navy al comando di un potente vascello da guerra. Sharpe si trova in breve coinvolto nella battaglia navale più violenta della storia europea: l'epico scontro, al largo di capo Trafalgar, tra la flotta franco-spagnola e quella inglese al comando dell'ammiraglio Nelson.
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Dettagli

TEA
5
2006
Tascabile
2 febbraio 2006
440 p., Brossura
9788850210220

Valutazioni e recensioni

4/5
Recensioni: 4/5
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Alessandro
Recensioni: 4/5

Questo romanzo si distingue dagli altri capitoli della saga su Richard Sharpe, essendo l’unico quasi interamente ambientato in mare. La mia iniziale preoccupazione su un resoconto lungo ed eccessivamente tecnico si è rivelata infondata. La terminologia navale non è tale da mettere in difficoltà il lettore e la trama scorre bene, mantenendosi sempre interessante. L’unica delusione in questo viaggio e la mancata visita a un porto africano dell’epoca o magari del Madagascar, entrambe solo costeggiate. La battaglia navale alla fine è molto intensa e avvincente, ci fa vivere tutto il dramma di una lenta avanzata sotto una pioggia di palle da canone, anche se, almeno di quest’autore, continuo a preferire gli scontri terrestri. I nuovi personaggi si rivelano abbastanza deludenti. Il capitano Chase lascia grossomodo indifferenti, lord William è la perfetta immagine stereotipata degli aristocratici, Cromwell e le sue frasi vuote suscitano un’antipatia immediata, almeno quanto il suo nome. L’unica eccezione è costituita dall’ammiraglio Nelson, che nella sua breve apparizione appare come un individuo unico e interessante, sebbene non mi sia parso all’altezza del duca di Wellington. Anche Sharpe stavolta non mi è piaciuto, sotto molti punti di vista. Ho trovato sconcertante l’elogio all’adulterio che viene portato avanti, almeno quando la “teoria” dei comandanti che devono esporsi maggiormente perché sono più pagati. E se il comandante moriva chi dirigeva gli uomini? Molti leggendo delle avventure di Sharpe lo considerano una specie di prova del valore indiscusso della meritocrazia. Questa ha il suo valore e deve avere un certo peso, ma non può essere il fondamento di tutto. Chi è appassionato di questa saga ricorderà William Dodd... ecco lui il perfetto esempio di un mondo dove la meritocrazia è l’inizio e la fine di ogni cosa, un mondo dove tutto si riduce a una serie senza fine di lotte e pugnalate alle spalle.

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Alessandro
Recensioni: 4/5

Questo romanzo si distingue dagli altri capitoli della saga su Richard Sharpe, essendo l’unico quasi interamente ambientato in mare. La mia iniziale preoccupazione su un resoconto lungo ed eccessivamente tecnico si è rivelata infondata. La terminologia navale non è tale da mettere in difficoltà il lettore e la trama scorre bene, mantenendosi sempre interessante. L’unica delusione in questo viaggio e la mancata visita a un porto africano dell’epoca o magari del Madagascar, entrambe solo costeggiate. La battaglia navale alla fine è molto intensa e avvincente, ci fa vivere tutto il dramma di una lenta avanzata sotto una pioggia di palle da canone, anche se, almeno di quest’autore, continuo a preferire gli scontri terrestri. I nuovi personaggi si rivelano abbastanza deludenti. Il capitano Chase lascia grossomodo indifferenti, lord William è la perfetta immagine stereotipata degli aristocratici, Cromwell e le sue frasi vuote suscitano un’antipatia immediata, almeno quanto il suo nome. L’unica eccezione è costituita dall’ammiraglio Nelson, che nella sua breve apparizione appare come un individuo unico e interessante, sebbene non mi sia parso all’altezza del duca di Wellington. Anche Sharpe stavolta non mi è piaciuto, sotto molti punti di vista. Ho trovato sconcertante l’elogio all’adulterio che viene portato avanti, almeno quando la “teoria” dei comandanti che devono esporsi maggiormente perché sono più pagati. E se il comandante moriva chi dirigeva gli uomini? Molti leggendo delle avventure di Sharpe lo considerano una specie di prova del valore indiscusso della meritocrazia. Questa ha il suo valore e deve avere un certo peso, ma non può essere il fondamento di tutto. Chi è appassionato di questa saga ricorderà William Dodd... ecco lui il perfetto esempio di un mondo dove la meritocrazia è l’inizio e la fine di ogni cosa, un mondo dove tutto si riduce a una serie senza fine di lotte e pugnalate alle spalle.

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Francesco
Recensioni: 2/5

Si lascia leggere, velocemente, senza intoppi, grazie alla sua impostazione banalmente commerciale. A tratti appare come un elogio all'adulterio, disegnando improbabili valori morali. Troppo scarna e appena abbozzata l'immagine di Nelson, la cui personalità avrebbe adornato il racconto di un atmosfera molto più profonda. 5/10

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Recensioni

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Conosci l'autore

Bernard Cornwell

1944, Londra

Bernard Cornwell, dopo aver lavorato per anni alla BBC, si è dedicato alla narrativa e, oltre alla serie di romanzi avventurosi ottocenteschi incentrati sul personaggio di Sharpe (I fucilieri di Sharpe, La sfida della tigre, Assalto alla fortezza, L'eroe di Trafalgar, Sharpe all'attacco, Le aquile di Sharpe e L'oro di Sharpe), pubblicati da Longanesi, ha scritto moderne avventure di mare (Scia di fuoco e Figlia della tempesta).Ha trovato la più fortunata delle sue ispirazioni nelle saghe di avventure medioevali. Dopo la trilogia di L'arciere del re (Longanesi, 2001), Il cavaliere nero (Longanesi, 2003) e La spada e il calice (Longanesi, 2004), ha dato vita a un'appassionante epopea ambientata tra l'Inghilterra e i mari del Nord durante il primo medioevo: L'ultimo re (2006), Un...

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