Pecore nere

Il volume è una raccolta di otto racconti scritti da quattro autrici che condividono la condizione biografica delle (cosiddette) "seconde generazioni" in Italia e un colore della pelle che non riesce a dissimularsi nel (presunto) "bianco" degli italiani. Le quattro scrittrici narrano - attraverso trame dalla cifra ironica e anche leggera, ma sempre, allo stesso tempo, profonda e significativa - della vita in Italia di chi è italiana per nascita o per socializzazione, ma non per ascendenza; di chi è italiana per identità, ma non sotto il profilo legislativo; di chi è italiana per lingua e abitudini, ma non riconosciuta e accettata tale in modo scontato e sereno. Le quattro scrittrici narrano di sé attraverso la costruzione di personaggi con cui si identificano, ma narrano anche di "noi", con l'auspicio che un'epoca di "ponti" per incontrarsi e accogliersi possa subentrare a questa epoca (ancora) di "muri" per tenere fuori ed escludere. Il volume è di circa venti anni fa ma, purtroppo, ancora molto attuale, in questa Italia troppo lenta a cambiare. Concludo con una citazione, che è una provocazione da cogliere: "Come mai parli così bene l'italiano?" Perché? E' un privilegio riservato ai bianchi esprimersi con scioltezza nell'idioma dei bianchi? (Laila Wadia, "Karnevale", p. 55).

4 scrittrici per 8 racconti (ottimi racconti) con vista sul tema della cittadinanza. brave!

Immaginate una ragazza mussulmana, nata e cresciuta in Italia, figlia di genitori somali mussulmani immigrati anni fa nel Belpaese, che per annunziare il proposito di andare a vivere da sola si porta in casa, come supporto psicolgico, l'amico transessuale e sentirete già il rumore drammatico e comico dello scontro frontale tra la cultura occidentale-italiana delle autrici di questi racconti e le tradizioni sociali e religiose dei loro genitori immigrati. Tutti scritti benissimo, profondi e interessanti, questi racconti hanno il dono della leggerezza e dell'ironia anche quando trattano temi e situazioni drammatiche. Li consiglierei a tutti.