Luce degli occhi miei

Luce degli occhi miei è un romanzo atipico nel panorama letterario recente. Ambientato alla fine dell'Ottocento nel mondo del melodramma, narra di Maria, tredicenne talentuosa appassionata di lirica, sicura del suo destino: farà la cantante, come la madre, che non ha mai conosciuto. La particolarità della narrazione è la seguente: soprattutto nella prima parte, i personaggi sono sgradevoli e così gli ambienti. Pare di assistere al racconto di cadaveri sotto naftalina che si agitano inutilmente. Maria, la protagonista, è un carattere essenzialmente ambiguo e dalla psicologia incomprensibile. Non aiuta il fatto che la vicenda sia dominata da lutti, o cadaveri sparsi qua e là in modo inaspettato e sgradevole. I personaggi delle tutrici sono ambigui. L'unico personaggio che si salva è il gatto Parsifal, animale che vive perennemente nel grembiule della padrona ( Maria ) e che diverte per la sua voracità. Nella seconda parte, questo libro di Franco Scaglia (intellettuale che ha occupato mansioni di rilievo in Rai) si riscatta , se non totalmente almeno in parte, grazie a una psicologia e a un gioco di scrittura più raffinato. Ad ogni modo il libro rimane altalenante tra fascino perverso e rigetto per la vicenda intera e i suoi protagonisti; né appassiona molto l'ambiente lirico, visto come dissoluzione e rifugio di peccatori o falliti . Il romanzo si colloca nella fascia medio alta, anche se non desta grande empatia a causa del suo essere démodé. ROMOLO RICAPITO

E'il primo libro che leggo di questo scrittore. Ho trovato il raccconto molto piacevole...l'ho letto tutto di un fiato. Bravo Franco.