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Confessioni di un artista di merda - Philip K. Dick - copertina
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Confessioni di un artista di merda
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Confessioni di un artista di merda - Philip K. Dick - copertina
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Descrizione


Con una galleria di personaggi magnificamente dipinti, Dick ci porta nella California della fine degli anni Cinquanta, dove si muovono quattro grandi protagonisti: Fay Hume, una donna bella, aggressiva e materialista; il marito Charles, un self-made man che possiede una casa di lusso e una proprietà di dieci acri, totalmente incapace di rapportarsi con la moglie; Nathan Anteil, un giovane e smarrito intellettuale; infine il fratello di Fay, Jack Isidore, l'artista del titolo, il personaggio più affascinante del romanzo. Jack è un collezionista di vecchie riviste di fantascienza, crede negli UFO, in Atlantide, nella Terra Cava, nelle percezioni extrasensoriali e nell'imminente fine del mondo. Isidore è davvero, come in seguito lo descrisse Dick, "uno degli stupidi amati da Dio", "eroe" di un toccante romanzo in bianco e nero che anticipa una sensibilità che oggi ritroviamo in film come "L'uomo che non c'era" dei fratelli Coen, in cui un'epoca, il delicato tramonto degli anni Cinquanta, viene riscoperta attraverso lo smarrimento sbigottito dell' individuo di fronte alla Storia e alla vita. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Sergio Cofferati.
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Dettagli

2012
Tascabile
264 p., Brossura
9788834718797

Valutazioni e recensioni

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mm72
Recensioni: 4/5

Decisamente intrigante, ben scritto, psicologico ma non troppo. Non di quei libri che alla fine ti resta qualcosa dentro, ma fa comunque riflettere divertendo, grazie ad una piacevole descrizione degli avvenimenti analizzati dal punto di vista dei quattro protagonisti. Consigliato.

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Alex Raffi
Recensioni: 5/5

In questo romanzo l'autoronia di un grandissimo autore si esprime in una specie di parodia al genere della science-fiction, attraverso una scrittura che gioca continuamente con il dettato del quotidiano. Dick è ancora più esaltante che nei suoi libri più conosciuti.

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ant
Recensioni: 2/5

L'artista in questione, che si autodefinisce al dir poco...strano, purtroppo parla troppo poco di se, facendo diventare troppo protagonisti del libro: la sorella, il cognato,e l'amante di lei. Mi hanno colpito in questo libro, sopratutto, le descrizioni della vita di provincia U.S.A degli anni 50, con tutti i suoi risvolti positivi e negativi(di notte si sentivano le mucche muggire, i vicini di casa che sapevano tutto della vita privata degli altri)

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Philip K. Dick

1928, Chicago

Scrittore prolifico e sregolato, di fama crescente, Dick ha raggiunto a tratti una grande intensità stilistica ed è considerato uno dei più importanti scrittori postmoderni, tra i classici della letteratura contemporanea. Fra i suoi romanzi di fantascienza, caratterizzati da un cupo pessimismo, si ricordano: La svastica sul sole (The man in the high castle, 1962), I simulacri (The simulacra, 1964), Le tre stigmate di Palmer Eldritch (The three stigmata of Palmer Eldritch, 1964), Ubik, mio signore (Ubik, 1969). Da Gli androidi sognano pecore elettriche? (1968) è stato tratto il film Blade Runner, che ne ha fatto uno scrittore di culto.

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