La memoria di Babel. L'Attraversaspecchi. Vol. 3

Questo capitolo della serie si rivela un piacevole cambio di passo. Babel è una città magnifica, descritta approfonditamente e splendidamente, ma com’è ovvio che sia nasconde segreti, insidie e misteriose verità. Ofelia ancora manca di quella forza e di quel carisma tipici di un eroe o un’eroina, ma sta pian piano crescendo in un bel personaggio. Per ora mi sento di dire che questo è il miglior libro della saga.

Tra i quattro volumi della saga, La memoria di Babel non mi aveva preso molto... almeno fino a metà. Devo ammettere che nella prima parte l'ho trovato un po lento, ma comunque ho amato la determinazione di Ofelia nell'affrontare tutti i nuovi ostacoli; poi, nella seconda parte, non sono più riuscita a staccarmi e l'ho divorato.

Ho perso il conto delle volte che l'autrice ha usato "in tralice" e "madida di sudore". Sinonimi ne abbiamo? Scrittura leziosa, lenta, esasperante, mille spunti interessanti abbandonati dopo 10 pagine che ovviamente non trovano una concatenazione finale. Ofelia sottona, personaggio debole, non ha un'idea indipendente in 400 pagine di libro. Thorn manipolatore, tossico e insopportabile, il che avrebbe un senso, se inserito in modo coerente nella storia...e invece no, è solo scontroso così, per il gusto di esserlo. Il tema del "so questa cosa ma non la rivelo per fare hype" funziona solo se lo si sa usare. Voglio finire questa saga solo per vedere fino a dove arriva il cringe. Anche questo è un pregio, immagino.