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Anno edizione: 2017
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Era come se allo sguardo del vecchio ogni cosa si cancellasse in un biancore accecante. Il duemari era come vaporato e dove prima era acqua, c"era ora, strabiliante vista, tutto un desolato avvallamento, una immensa fossa bianccheggiante come un ossario di quaglio di sale, d'un biancore freddo come di neve. (...) i pellisquadre dalla carcassa di mare di sale, tiravano invece a riva l'orcaferone, e man mano che tiravano, pareva che l'orcagna perdesse quel fantastico biancheggiare che dava il sale alla sua scheletratura a bombe', come rimettesse carne attorno alle ossa e tornava gigantescamente vivo nella sua nera attubolata sagomatura a funeraglia e tutt'allimprovviso s'animava spiritandosi tutto,prorompendo nella sua tremenda forza micidiatrice, battendo la coda con terribile squasso come di maremoto.
"Quando uscirono dalle acque incenerite di Stromboli ed entrarono in mare netto e azzurro, notò che le vecchie fere si lasciavano dietro una scia schiumosa che resisteva a lungo dopo il loro passaggio, e non era spuma salina, ma come una grossa bava di lumache. Davanti a lui, davanti alla fila di fere, compariva Vulcano: l'immensa e nera bocca del cratere spento, il cono pauroso che dominava il paesaggio apocalittico dell'isola, quello sconquasso di cataclismi, con fosse e ingobbimenti dalla forma di giganti marini come se grandi branchi di balene e capodogli fossero andati in secca sull'isola, pietrificandosi e pigliando col tempo quel colore di roccia bruna e violacea, patinata dal fuoco craterico, lento, violento". "Nuotava ancora un poco per alto, e riassommava dentro un grande anello d'acque, d'un nero funereo, nello sprofondo marino di Vulcano. Una volta lì, si trovava isssofatto nell'oltremondo delle fere, e da quello che vedeva, capiva che nessuno gli avrebbe mai creduto".
Per chi ha amato questo straordinario romanzo mondo, quasi impossibile da tradurre fedelmente in altre lingue, consiglio la visione su you tube dello spettacolo teatrale Acqua: Viaggio nell'Horcybus orca, suggestiva location, a tarda ora in riva al mare, splendida la recitazione, spirito affine al capolavoro di D'Arrigo. Per quanto riguarda questa riedizione, segnalo la superba prefazione del grande Walter Pedulla', chi vuole potrà leggerla dall'estratto gratuito. Un romanzo di mare? Certamente si, ma non solo, una sorta di epopea omerica con rimandi al Moby Dick, a Musil o a Joyce. Stile e linguaggi di altissimo livello, impressionante la molteplicità di contenuti che si avvinghiano come fere selvagge al fantastico, all'onirico, al crudo realismo, al grottesco e al bizzarro. Opera che dopo decenni di riscritture vide la luce nel 1975, stroncata dalla stampa nazionale e da molti critici, elogiata invece dai nostri migliori poeti (guarda caso). Opera che andrebbe fatta studiare minuziosamente, per complessità semantica e contenutistica, nei corsi di laurea in letteratura italiana moderna.
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