Il giorno in cui mia figlia impazzì

Il titolo può spiazzare in effetti, perché molto "forte" e in effetti il libro in sé è travolgente, commovente e a volte un po' difficile da mandare giù visto il tema trattato. Un padre che cerca di immedesimarsi nel dolore mentale della propria figlia: un'adolescente come tante che un giorno, però, sembra perdere il lume della ragione. Un padre che si pone mille quesiti, mille colpe e che arriva persino a prendere gli stessi psicofarmaci della figlia, per riuscire, almeno in parte, a capire il disagio da lei provato. Ammetto che è un libro che per alcune persone che sono magari genitori può risultare un po' angosciante da leggere, ma io lo consiglio a tutti comunque. Pensavo un pò meglio, ma è un buon libro tutto sommato.

Il tema trattato non è semplice da gestire... si rischia di cadere nel melodrammatico o, al contrario, in un lessico troppo asettico e medico. L'autore ha la lodevole capacità di esprimersi in maniera schietta, a volte cruda ma sempre efficace. Si riesce quindi a calarsi a pieno nei panni di un padre con una figlia così problematica, si comprendono le dinamiche delle cliniche psichiatriche e tutti i meccanismi emotivo-medico-familiari coinvolti. Adesso ho meno paura di rapportarmi, se mai capiterà, a persone con seri problemi psichiatrici. Lodevole è l'amore di questo padre che con forza e determinazione riesce a stare vicino alla figlia nonostante la frustrazone e la rabbia di non riuscire a comprenderla veramente.

Sicuramente una storia drammatica, ma a me personalmente non ha dato molte emozioni. Ci sono stati momenti in cui ho saltato qualche paragrafo perchè non mi piaceva il modo di descrivere certe situazioni. Non mi ha coinvolto molto.