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Bouvard e Pécuchet - Gustave Flaubert - copertina
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Bouvard e Pécuchet
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Bouvard e Pécuchet - Gustave Flaubert - copertina
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Descrizione


"La bètise umana è un abisso senza fondo," diceva Flaubert, ma Bouvard e Pécuchet sono tutt'altro che due idioti. I due copisti e amici investono la grossa eredità di Bouvard per ritirarsi in campagna e per dedicarsi a un accanito sperimentalismo. Mettono in pratica le scienze, le dottrine, le credenze del tempo, spaziando dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia alla pedagogia ecc. Ma ogni esperienza si risolve immancabilmente in un fallimento. E la delusione è tale da persuaderli che l'unica soluzione sia farla finita; ma proprio allora rinvengono una possibilità alternativa: ritornare al vecchio e umile lavoro di copisti. I due protagonisti del romanzo - iniziato nel 1872 e pubblicato incompiuto un anno dopo la morte dello scrittore - prendono sul serio scienze, filosofia, religione, politica, tecniche, tanto da spingerle alla loro verità ultima, ovvero l'incapacità di dare risposte al mistero del mondo e di modificarne l'assetto. Destrutturano il sapere del secolo, e forse, nella decisione finale di copiare qualsiasi cosa, svelano l'insignificanza anche dell'ultima illusione flaubertiana, la scrittura quale mezzo per dare un senso alle cose.
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Dettagli

1998
Tascabile
376 p., Brossura
9788807821455

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Bartolomeo Di Monaco
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Il celibe Pécuchet e il vedovo Bouvard s'incontrano per caso sedendosi contemporaneamente sulla stessa panchina. Ciò che facilita l'avvio del-la conversazione è il fatto che, posando i loro cappelli a lato, si accor-gono che hanno avuto entrambi la stessa idea di scrivere all'interno della "calotta" i propri nomi. Se ne deduce, quindi, la loro diffidenza nei confronti del mondo. La divertente circostanza mi ha fatto ricordare che anche a me capitò d'incontrare nella mia vita lavorativa un collega che legava alla scrivania con una cordicella la propria penna a sfera, nel timore che gliela rubassero. Non siamo fuori della realtà, dunque, e l'osservazione di Flaubert è assai perspicace e accusatoria. Il feeling tra i due è immediato. Entrambi sono impiegati: "Ognuno, ascoltando l'al-tro, ritrovava un aspetto di sé dimenticato" e la conversazione spazia subito su molti campi. Difficile trovare un fulminea e simpatica intesa come questa: "Per venti volte si erano alzati, si erano riseduti e aveva-no percorso il boulevard dalla chiusa a monte fino alla chiusa a valle col proposito di separarsi, ogni volta privi della forza necessaria, trattenuti da un incantesimo." Bouvard, più alto di Pécuchet, "camminava col cappello all'indietro, il panciotto sbottonato e la cravatta in mano", Pécuchet, più piccolo, "spariva dentro a una finanziera marrone, procedeva a testa bassa sot-to un berretto dalla visiera appuntita." Li accomuna anche il fatto di essere copisti, Bouvard in una ditta commerciale e Pécuchet presso il Ministero della Marina, e di amare lo studio. Mai combinazione più pro-pizia pare essersi incontrata sotto il nostro cielo: simili e complementa-ri, perfino nella risata: "Anche le loro piccole debolezze si compensava-no a vicenda." E tre nomi di battesimo ciascuno, addirittura: François, Denys, Bartholomée per Bouvard, e Juste, Romain, Cyrille per Pécu-chet, e entrambi di anni quarantasette! E in possesso di una bella scrit-tura alla quale dovevano il lavoro. Tutto questo non è un miracolo? Dotati di grande cu

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Gustave Flaubert

1821, Rouen

È considerato l'iniziatore del Naturalismo nella letteratura francese ed è conosciuto soprattutto per essere l'autore del romanzo Madame Bovary e per l'accusa di immoralità che questa opera gli procurò.Secondogenito dei tre figli del chirurgo primario di Rouen, Flaubert mostrò precocissimo talento per la scrittura, nella cui pratica cominciò a cimentarsi fin dall'adolescenza.Nel 1836, mentre passeggiava sulla spiaggia di Trouville, conobbe Élisa Foucault, una donna sposata che sarà oggetto della mai soddisfatta passione della sua vita, ispirandogli in seguito uno dei suoi romanzi più famosi, L’educazione sentimentale.Iscrittosi nel 1840 alla facoltà di legge dell'Università di Parigi, Flaubert ne seguì...

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