La struttura delle rivoluzioni scientifiche

Mi ha cambiato tantissimo il modo di vedere le cose. Sia i complottisti che i "debunker" ma in generale ogni scienziato dovrebbe studiarlo, insieme a tutte le opere di Popper, Enriques, Kuhn ovviamente e Feyerabend. La cura contro il dogmatismo della scienza, contro coloro che sono convinti che il peer review e l'impact factor diano la risposta definitiva alle questioni scientifiche.

Questo libro, del 1962, è il più importante tra quelli di Kuhn. La filosofia della scienza non può fare a meno del contributo "internista" di Kuhn, anche se non si condividono le sue posizioni. Il volume deve essere messo a confronto con quanto sostengono altri epistemologi come Popper -pensatore anti marxista nelle conseguenze pratiche deve ammettere che il metodo di Marx è l'unico strumento in grado di svelare la realtà- (logica della scoperta scientifica, Miseria dello storicismo), Sohn-Rethel -la posizione di un Marxista- (Lavoro manuale e lavoro intellettuale). Sicuramente consigliato insieme agli autori citati.

Evidentemente il precedente recensore ha lievemente confuso l'ordine delle stellette, quindi per equlibrare il suo voto, data la natura del commento, di stellette dovrei darne nove. Il libro è, naturalmente, consigliatissimo: i cinquanta e passa anni dalla sua uscita lo hanno invecchiato come un vino pregiato. La scienza ci appare nella sua nudità, nel suo tentativo di spiegazione mai concluso, anzi inconcludibile. Il collegamento, nell'ultimo capitolo, tra evoluzione della scienza ed evoluzione biologica è perlomeno strepitoso.