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La letteratura è la mia vendetta - Claudio Magris,Mario Vargas Llosa - copertina
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La letteratura è la mia vendetta - Claudio Magris,Mario Vargas Llosa - copertina
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Descrizione


Come può un romanzo cambiare il mondo? Invitando Claudio Magris e Mario Vargas Llosa a confrontarsi sulla loro idea di letteratura come "esperienza totale", Renato Poma, direttore dell'Istituto italiano di cultura a Lima, sottolinea il forte legame che unisce il premio Nobel peruviano e il più prestigioso intellettuale e scrittore italiano: entrambi credono che il principale compito della letteratura sia indagare quella terra misteriosa e intricata che è l'animo umano, nei suoi più arcani slanci e nelle sue contraddizioni, con l'intento di aiutarci a capire il caos in cui è immersa la nostra precaria esistenza. Secondo Vargas Llosa, infatti, un libro è veramente riuscito quando ci strappa dallo scorrere concitato delle nostre vite e ci trascina in un mondo dove la finzione appare più tangibile e reale della realtà stessa, e questo movimento di creazione e specchio ci permette di orientarci meglio e di capire qualcosa di più su noi stessi. Claudio Magris, dal suo punto di vista privilegiato di narratore di confine, ci mostra come la letteratura non sia altro che un luogo di mezzo, uno spazio aperto dove si incontrano la capacità creativa dello scrittore di inventare mondi e insieme la sua instancabile tensione verso la verità. In questo dialogo due dei più importanti intellettuali e scrittori del nostro tempo confessano il rapporto intimo e appassionato che li lega a ciò che hanno di più caro e che, in modo così decisivo, ha segnato le loro vite.
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Dettagli

2012
2 ottobre 2012
69 p., Brossura
9788804625353

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Recensioni: 5/5
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alida airaghi
Recensioni: 4/5

Dialogano qui due giganti della letteratura mondiale, il primo con la lucida razionalità che ritroviamo nei suoi saggi, l'altro con una vena di più irruente vitalità. Si confrontano su temi che spaziano dalla politica alla società, dalla narrativa alla scienza. Convergono entrambi sulla necessità di affrontare con tutti i mezzi possibili la tragedia universale dell'immigrazione clandestina e del divario economico tra paesi ricchi e sottosviluppati, mantenendo nel contempo -senza chiusure preconcette verso l'esterno- la specificità culturale di ogni nazione. Si dimostrano in sintonia anche nello sguardo disincantato e deluso rivolto verso i mestieranti della politica, spesso corrotta e corruttrice, miope e disancorata dai problemi concreti della popolazione, e tuttavia necessaria, necessitante dell'impegno generoso e costruttivo di ogni cittadino del mondo. Ma ovviamente la parte più interessante del testo riguarda il rapporto che i due scrittori hanno con la letteratura, passione comune delle loro esistenze, a cui delegano la missione fondamentale di cambiare la realtà e l'animo umano. Così Magris può affermare che la letteratura è rivolta contro l'ordine imposto da ogni potere ottuso e antidemocratico, se stimola l'avventura della creazione, perché «le cose hanno una loro poesia non riducibile alla loro funzione e di questa poesia noi abbiamo bisogno». Gli fa eco Mario Vargas Llosa:«Siamo privi di riferimenti di fronte a quel caos che è la vita in cui siamo immersi, ed è per questo che esiste la cultura: per offrirci strumenti che ci consentano di dare alla nostra vita una coerenza che ci eviti di vagare nella confusione e nelle tenebre....Una società impregnata di letteratura è più difficile da manipolare da parte del potere, è più difficile da sottomettere e da ingannare, perché quell'inquietudine con la quale torniamo nel mondo dopo esserci confrontati con una grande opera letteraria crea cittadini critici, indipendenti e più liberi».

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Il libraio di Firenze
Recensioni: 5/5

In un breve ma serrato dialogo due dei più importanti intellettuali contemporanei, Claudio Magris e il nobel Mario Vargas Llosa, si confrontano sulla loro idea di letteratura e sul rapporto intimo e appassionato che li lega ad essa.

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Claudio Magris

1939, Trieste

Scrittore, germanista e senatore (nella XII Legislatura) italiano. Ha insegnato letteratura tedesca prima presso l'Università di Torino, poi presso quella di Trieste. Impostosi giovanissimo all'attenzione della critica con Il mito Absburgico nella letteratura austriaca moderna (1963, elaborazione della tesi di laurea), è stato fra i primi a rivalutare il filone letterario di matrice ebraica all'interno della letteratura mitteleuropea con Lontano da dove, Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971). Danubio (1986), forse il suo capolavoro, lo consacra come uno dei massimi scrittori italiani contemporanei. Con questo libro vince il Premio Bagutta nel 1986 e successivamente il Premio Strega nel 1997 con il romanzo Microcosmi e il Premio Principe delle Asturie nel 2004 nella...

Mario Vargas Llosa

1936, Arequipa, Perù

Scrittore, critico e giornalista peruviano. Figura centrale della rinascita della narrativa ispanoamericana, fine polemista, è vissuto a lungo in Europa. Attivo nelle battaglie civili e politiche, si è candidato alle elezioni presidenziali del Perù nel 1990 (resoconto di quell’esperienza è Il pesce nell’acqua, El pez en el agua, 1993). Collaboratore di diversi giornali europei, conferenziere in molte università del mondo, nel 1994 ha assunto la cittadinanza spagnola; ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra cui i premi Principe di Asturias, Cervantes, Grinzane-Cavour alla carriera e la presidenza del Pen Club International. Autore molto prolifico, ha pubblicato articoli, saggi (su García Marquez e Flaubert), pièces teatrali...

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